“Che senso ha riunire un Consiglio a tremila metri per approvare un documento che invita la Giunta a mandare una lettera ai parlamentari? Oggi non è stata presa nessuna decisione che migliora la qualità della vita dei bellunesi. È un voto assolutamente inutile“. Così il gruppo regionale del Partito Democratico argomenta la mancata partecipazione alla seduta odierna a Rocca Pietore per rivendicare l’appartenenza del ghiacciaio della Marmolada al Veneto. “È inutile fare passerelle, pensando di illudere le persone quando per anni non si sono mai affrontati in maniera seria i problemi della montagna.
Zaia rivendica l’impegno della sua Giunta? Gli ricordo che per i Mondiali di sci a Cortina è stato il Governo Gentiloni a stanziare 300 milioni, per l’elettrificazione ferroviaria della tratta Feltre-Belluno-Vittorio Veneto il ministro delle Infrastrutture Delrio ha messo 110 milioni.
Ci dica, invece, per le Olimpiadi 2026 quante risorse garantirà il Governo Lega-Cinque Stelle ammesso che poi si facciano sul serio”, attacca il capogruppo del Pd Stefano Fracasso. “La politica risponda con i fatti e non con i teatrini, basta fiction. Abbiamo assistito a una sfilata della Giunta che non ha aggiunto niente. Servizi sociosanitari che chiudono, gestione delle strade, autonomia per la Provincia di Belluno? Silenzio assoluto. Questi signori governano il Veneto da decenni, ci dicano quali provvedimenti hanno preso o vogliono prendere per migliorare la quotidianità di chi vive in montagna. La seduta si può sintetizzare in tre parole: chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere. Proprio le cose che i veneti non sopportano“, rincara Graziano Azzalin. “Una passerella fine a se stessa, dove per regolamento i singoli consiglieri nemmeno potevano intervenire visto che la parola era limitata a un solo rappresentante per gruppo. Che senso ha andare sulla Marmolada per votare una mozione che non cambia niente in merito, visto che la Giunta ha già fatto ricorso? Questo Consiglio è stata pura aria fritta – protesta il consigliere Andrea Zanoni -. Il nostro gruppo non ha potuto far votare un documento per la montagna e non era neanche possibile emendare il testo della maggioranza senza accordo del presentatore. Infine è grave la strumentalizzazione dei caduti della Grande Guerra, accusando gli assenti di non conoscere la storia. Il 24 settembre non c’è alcuna ricorrenza e il presidente del Consiglio lo sa bene, ma preferisce usare i morti come foglia di fico per mascherare una passerella ad alta quota, con buffet e foto ricordo per il record del ridicolo, il Consiglio regionale più alto d’Europa“.
Stefano Fracasso, Graziano Azzalin e Andrea Zanoni, Consiglieri regionali del Veneto per il Partito Democratico
“Non partecipo alla seduta straordinaria del Consiglio regionale sulla Marmolada, ma sono qui per rispetto alla popolazione della Montagna e per rispetto alle Istituzioni e non nego, anzi, l’importanza della cerimonia con cui si onoreranno i caduti della Grande Guerra anche se vorrei che si ricordasse che il Veneto è terra di Pace anche perché proprio da noi, a Padova, si firmò l’armistizio con cui si concluse il Primo conflitto mondiale“.
Piero Ruzzante (LeU) a Malga Ciapela ha spiegato perché non ha partecipato alla seduta straordinaria convocata dal Presidente Roberto Ciambetti su richiesta di un quarto dei Consiglieri regionali per discutere la mozione n.397, primo firmatario Gidoni, al titolo “Gruppo della Marmolada: si dia seguito al protocollo d’Intesa sottoscritto il 13 maggio 2002”. Ruzzante ha incontrato i giornalisti alla partenza della Funivia della Marmolada a Malga Ciapela. “Per motivi di salute non potevo salire ma non ho approfittato del servizio predisposto presso la sede della Protezione civile a Rocca Pietore da dove era possibile partecipare regolarmente al Consiglio regionale – ha spiegato Ruzzante -. Avevo già preannunciato al momento del mio voto contrario quando si stabilì questa seduta, ma sono qui ugualmente per ribadire la mia posizione e sottolineare la contraddizione che stiamo vivendo: è una sciocchezza dire che la Marmolada non sia veneta, ma la contraddizione la scopriamo se scendiamo nel versante trentino. Il vicesindaco di Canazei, vicino alla Lega Nord, ha brindato alla conferma del parere dell’Agenzia del territorio: l’unico che, forse, potrebbe modificare quella decisione è il ministro Matteo Salvini. Non credo sia possibile, ma se esiste questa possibilità sta a Salvini decidere. Si mettano allora d’accordo la Lega trentina con quella Veneta. Il Consiglio regionale non può fare nulla“. Ruzzante ha poi precisato: “Avrei partecipato alla seduta se oggi fosse stato posto oltre al tema dei confini il ben più pregnante tema della montagna. La montagna veneta si sta spopolando e il Veneto perde giovani: dopo la Lombardia siamo la regione vede i giovani abbandonare il territorio e proprio la montagna è la più penalizzata da questo andamento. E poi – incalza Ruzzante – vogliamo parlare del servizio socio-sanitario nelle aree di montagna? Vogliamo parlare della carenza dei Pronti Soccorso denunciato dai sindaci? Parliamo o no dell’Autonomia del Bellunese votata un anno fa dalla popolazione ma mai applicata? Avevo ammonito al momento del voto sull’assestamento di Bilancio, proponendo di stanziare almeno un milione di euro per i piccoli Comuni di Montagna per dare un gesto concreto di vicinanza: neanche questo è stato fatto. Non si parla della montagna vera e per questo non partecipo anche se sono qui, come dicevo, per dimostrare che sono vicino alla gente che abita e vive nella nostra montagna“.
Piero Ruzzante, Consigliere regionale del Veneto per Liberi e Uguali