Marostica, inaugurato cantiere per innovativa residenza ULSS 7 Pedemontana per malati di Alzheimer

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Una innovativa residenza per malati di Alzheimer, pazienti affetti da demenza di grado lieve o moderato e altre “categorie protette” a Marostica. Ieri, martedì 19 novembre 2024, è stato inaugurato il cantiere per la sua realizzazione nell’ambito delle strutture dell’Ulss 7 Pedemontana alla presenza dell’assessore alla Sanità della Regione Veneto, Manuela Lanzarin.

L’opera è compresa nell’ambito del Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQUA) finalizzato a favorire i processi di rigenerazione urbana mediante interventi di edilizia sociale. 

Il progetto si compone di due interventi distinti e complementari sulla sede dell’ex ospedale di Marostica, ora Centro Socio Sanitario Prospero Alpino.

Il primo vedrà la completa riqualificazione del fabbricato più a ovest del complesso (edificio A), situato nelle immediate vicinanze della chiesa di San Rocco, per una superficie coinvolta di circa 2.000 mq, dove al piano terra saranno ricavati degli spazi per servizi commerciali di utilità sia per gli ospiti del centro, sia per la comunità esterna, mentre al primo piano saranno inserite 7 unità residenziali destinate ad alcune categorie sociali “sensibili” (giovani coppie, studenti, etc.), a fronte di un loro impegno volontario nei servizi a supporto della struttura; sempre nell’edificio ristrutturato saranno inoltre ricavati anche spazi per le associazioni di volontariato.

La seconda parte dell’intervento – nonché “cuore” del progetto – prevede invece la demolizione del fabbricato collocato centralmente all’interno del complesso e caratterizzato dalla particolare forma a “ferro di cavallo” (fabbricato C-D), che lascerà così spazio ad un nuovo edificato destinato ad ospitare persone affette da demenza di grado lieve e moderato, dunque prevalentemente autosufficienti o parzialmente non autosufficienti ma in grado di gestire in modo quasi autonomo la loro vita quotidiana, se non singolarmente, attraverso relazioni e dinamiche di mutuo aiuto. Questi nuovi spazi residenziali saranno strutturati in 5 unità residenziali indipendenti per complessivi 2.100 mq, con 5 posti letto ciascuna, e una serie di servizi in condivisione. Il tutto sarà realizzato secondo i più moderni principi di sostenibilità ambientale in ambito architettonico ed impiantistico. 

Il progetto sarà quindi completato in un secondo momento con la realizzazione di una vasta area scoperta (6.700 mq) adibita a giardini di pertinenza delle unità residenziali, verde pubblico e parcheggi.

Complessivamente, l’area oggetto dell’intervento è di circa 10.800 mq. Il tutto per un investimento complessivo di 13,5 milioni di euro, di cui 11.830.000 euro tramite fondi PNRR (Decreto MIMS 804 del 20/01/2022) e i rimanenti 1.670.000 euro tramite il “Fondo per l’avvio delle opere indifferibili DL 50/2022”. Il termine dei lavori è previsto per marzo 2026.

«Si tratta di un progetto estremamente innovativo e importante – commenta il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza -. L’invecchiamento della popolazione ci pone di fronte a nuove sfide, una di queste riguarda certamente trovare nuove soluzioni intermedie per quelle persone con diagnosi di demenza per le quali non è più sicuro rimanere nel proprio domicilio, ad esempio perché vivono da sole, ma avrebbero ancora le capacità per mantenere un buon grado di autonomia. Grazie al progetto PINQUA potremo offrire a questa tipologia di utenti una soluzione abitativa di qualità, che favorisce il mantenimento delle loro capacità residue e allo stesso tempo la socialità. In questo modo si ritarda l’avanzare della malattia e si contrasta l’isolamento che spesso colpisce i pazienti con decadimento cognitivo, garantendo loro allo stesso tempo la massima sicurezza grazie alla presenza di una rete di servizi condivisi, personale sanitario e volontari». 

«Si tratta di una importantissima trasformazione e riqualificazione edilizia e urbanistica – commenta il sindaco di Marostica Matteo Mozzo -, nata su impulso dell’Amministrazione Mozzo con l’Assessore Lanzarin attraverso la Conferenza dei Sindaci del Distretto 1 Bassanese, e quindi proposta a Regione del Veneto, proprietaria dell’area, con Ulss 7 Pedemontana. È dal 2018 che come Amministrazione stavamo lavorando a diverse soluzioni di riqualificazione e riutilizzo dell’area ritenuta strategica per lo sviluppo del comprensorio. In tre anni nel primo mandato abbiamo avuto oltre cinquanta incontri con la direzione generale dell’azienda sanitaria e la Regione del Veneto. Risale a fine dicembre 2020 la pubblicazione del bando ministeriale che poteva fare al caso nostro. Con l’assessore regionale Manuela Lanzarin, l’individuazione di un progetto che rispondesse ai bisogni del territorio, l’ok del direttore generale dell’Ulss 7 Pedemontana Carlo Bramezza, il voto unanime della Conferenza dei Sindaci del Distretto 1 nella seduta straordinaria di gennaio 2021, la presentazione del progetto a metà marzo, la conferma del finanziamento a luglio 2021. Oggi la svolta. Dopo molti anni di dibattiti che non hanno mai portato ad una conclusione concreta, l’opera che partirà oggi riqualifica un’area degradata e abbandonata, rivoluzionando il tessuto urbano cittadino, ma soprattutto offrendo alla comunità un servizio di forte impatto socio-sanitario rivolto alle fasce fragili della popolazione».

Proprio sul concetto di rete richiama l’attenzione anche il dott. Eddi Frezza, Direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’ULSS 7 Pedemontana: «Il progetto PINQUA sarà il fiore all’occhiello di una rete più ampia di servizi per la presa in carico dei pazienti affetti da demenza lungo tutto l’arco di sviluppo della malattia, dalla diagnosi precoce fino alle forme ormai avanzate. Questa rete vedrà a Marostica la presenza di un polo di riferimento per il Distretto bassanese, essendo qui già attivi una sede del Centro per i Disturbi Cognitivi e le Demenze e il Centro Diurno inaugurato lo scorso anno. In questo contesto, gli alloggi messi a disposizione tramite il progetto PINQUA saranno una preziosa opportunità in particolare per quelle persone con i sintomi iniziali della malattia che non possono contare su una rete familiare e sociale di supporto, che in questo modo potranno comunque mantenere una vita il più possibile autonoma con una rete assistenziale di sicurezza. Anche per intercettare queste situazioni, molto importante sarà la collaborazione con le amministrazioni comunali di Marostica e di altri centri del territorio e con i futuri ATS, oltre naturalmente alle associazioni, in particolare Amad e Alzheimer Zanè, con le quali già oggi vi è una proficua e fondamentale collaborazione».