Giornalista professionista di lungo corso, ex Sindaco di Cornedo Vicentino con doppio mandato dal 2009 al 2019, oltre che portavoce dell’ex sindaco di Vicenza Rucco, Martino Montagna, nostro collaboratore dal 1° gennaio, quando si è ritirato dalla politica attiva, per rinforzare la nostra redazione dell’Ovest Vicentino e non solo, dal 2017 è anche cittadino onorario della città di Sobradinho (nel Rio Grande Do Sul abitato da tantissimi discendenti di immigrati veneti, lombardi e trentini in Brasile) per meriti istituzionali nell’ambito del gemellaggio tra le due città (Cornedo Vicentino e Sobradinho).
È stato il primo Sindaco di Cornedo ad ottenere questo riconoscimento. “Sono stato a Sobradinho una sola volta, nel 2010, poi nel 2011 una delegazione di Sobradinho è venuta a Cornedo e vi è ritornata pochi anni dopo. Ho portato avanti il gemellaggio che era stato stipulato dal Sindaco precedente, Lucio Vigolo. Ad oggi, 8 Comuni della Provincia di Vicenza sono gemellati con Comuni brasiliani”.
Montagna ha ricevuto questo riconoscimento per meriti istituzionali. Cosa hanno apprezzato esattamente i brasiliani?
Credo che i principali motivi siano stati questi: ho intitolato loro il PalaSobradinho, la struttura polisportiva di tennis e calcio a 5 di Cornedo, inaugurato il 3 dicembre 2011, data non casuale perché è la data di nascita della Città di Sobradinho.
Anche loro hanno intitolato a noi il loro complesso sportivo Complexo Comune di Cornedo Vicentino.
Poi: quando ero stato a in Brasile nel 2010 avevo fatto un discorso in portoghese, che loro hanno molto apprezzato; ho successivamente favorito la visita di una delegazione di 40 persone da Sobradinho. Non sono mancati i contatti costanti, grazie alla mediazione dell’amico Franco Contro, che vive 6 mesi a Cornedo e 6 mesi a Sobradinho.
C’è stata, quindi, l’amicizia col magnate industriale Raul Randon, scomparso qualche anno fa, che era nipote di Cristoforo Randon, emigrato da Muzzolon al Brasile nel 1888. Lo stesso Randon ha collaborato a finanziare i lavori di ampliamento della sede degli alpini di Muzzolon. Qualche anno fa, proprio a Randon, avevo consegnato simbolicamente le chiavi della città di Cornedo.
Com’è Sobradinho?
E’ una cittadina di 16mila abitanti, che ha tutti i servizi necessario agli abitanti. Vive principalmente di agricoltura e allevamento, E’ una zona rurale. Sobrado significa, infatti, “casale”.
Nella piazza del paese c’è una colonna con in cima un leone, simbolo del Veneto. Quando siamo andati là con la nostra banda al completo, i “Gauchos” ne hanno così apprezzato la musica che tre radio di Sobradinho hanno mandato in onda le registrazioni dei concerti. Ed è così che si è creata anche una splendida empatia con i 20 elementi del nostro gruppo musicale.
Perchè quella volta è stato scelto il gemellaggio con Sobradinho?
Nonostante le difficoltà per la distanza, i costi, i tempi (ci vogliono circa 24 ore da Cornedo per raggiungere Sobradinho, con più scali aerei), questa comunità del Brasile del Sud ha un senso di condivisione più alto rispetto ad altre cittadine estere “più vicine”: qui si sono i nipoti e i pronipoti dei nostri migranti veneti e vicentini (emigrati tra fine Ottocento e inizio Novecento), che parlano ancora il “talian” (il dialetto veneto), tramandato di generazione in generazione (leggi “Dal Brasile arriva su Amazon il dizionario veneto-portoghese: la storia della grande emigrazione veneta dopo l’annessione“). Ci sono persone con gli stessi nomi e cognomi che abbiamo qui nel Vicentino, come ad esempio Gonzato, Lovato, Savegnago ecc… Ci sono centinaia di persone originarie dal Veneto. Il sindaco stesso di cognome fa Trevisan.
E ora, ha qualche desiderio?
Sì, uno in particolare. Ho ricevuto l’attestato via e-mail nel 2017 e non sono ancora potuto andare a ritirarlo di persona. In mezzo ci sono stati gli anni del Covid, successivamente in Brasile c’erano tensioni politiche e sociali. I “gemelli” brasiliani mi aspettano e io ho la volontà di andare a ritirare l’attestato personalmente non appena mi sarà possibile!
Buon viaggio, allora, a Martino Montagna che magari andrà nella bella e “gemella” Sobradinho insieme a Giuseppe Arnò, presidente dell’ASIB (Associazione Stampa Italiana in Brasile), di cui il nostro direttore fa parte del Consiglio consultivo.