Massimo Tosti, il carabiniere che salvò 4 mila ebrei. La storia raccontata da Giuseppe Altamore scoperta dal figlio Giancarlo che vive a Vicenza

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A testa Alta la storia del carabiniere che salvò 4 mila ebrei scoperta dal figlio che vive a Vicenza
A testa Alta la storia del carabiniere che salvò 4 mila ebrei scoperta dal figlio che vive a Vicenza

Il giornalista del gruppo editoriale San Paolo Giuseppe Altamore ha scritto un libro per raccontare una storia poco conosciuta, quella di Massimo Tosti, carabiniere, il cui figlio, che ha seguito le orme del padre, oggi 84enne che vive a Vicenza, ha scoperto quasi per caso dei documenti che testimoniano il gesto eroico del genitore in uno dei periodi più bui della storia del Novecento dopo la sua morte nel ’76. Altamore ha intitolato il suo libro “A testa alta” per sottolineare il coraggio di Tosti di rischiare sulla propria pelle per disobbedire di fatto alle leggi razziali di nazisti e fascisti in quella parte di Francia occupata, dove si svolge la sua storia, pur di fare ciò che riteneva giusto. Molti ebrei cercavano di fuggire ai campi di sterminio rifugiandosi in quelle che Altamore descrive come “residenze forzate”.

Negli 11 mesi in cui la IV Armata italiana rimase sulla Costa Azzurra e a ridosso della Alpi, fino alla linea del fiume Rodano, spiega Altamore, si creò una zona in cui gli ebrei trovarono un rifugio sicuro grazie a una rete di salvataggio guidata dal banchiere italo-francese Angelo Donati, dal cappuccino padre Pierre-Marie Benoît e dai nostri Carabinieri reali. Tra questi primeggiò il Capitano Massimo Tosti, che si adoperò, spesso rischiando la vita, nel facilitare il passaggio dei rifugiati che, da tutta la Francia, accorrevano nella zona controllata dal nostro esercito che venne per questo chiamata la “piccola Palestina”.

L’azione del Capitano Tosti proseguì anche dopo il tragico 8 settembre 1943 nella provincia di Imperia, dove continuò la sua opera di salvataggio degli ebrei che questa volta fuggivano dal Sud della Francia invasa dai tedeschi. Nonostante il suo impegno antifascista, a guerra finita il Capitano Tosti rischiò di essere espulso dall’Arma con l’accusa di collaborazionismo.

Il figlio del capitano Tosti, Giancarlo, vive a Vicenza dal ’79, con la moglie Milena e i figli Antonella e Paolo; è stato direttore commerciale della Fergia, attivo ai vertici del Rotary Vicenza-Berici, sottotenente di leva nei carabinieri come il padre e iscritto nella sezione berica dell’Unuci.