Mattarella, Papa Francesco e loro discorsi sulla morte di Tutu. Prof. Pesavento, presidente CNDDU: profonda valenza umanitaria

355
Mattarella, Papa Francesco e la morte di Tutu
Mattarella, Papa Francesco e la morte di Tutu

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della Disciplina dei Diritti Umani condivide pienamente i contenuti di profonda valenza umanitaria espressi nei discorsi pronunciati dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e da Papa Francesco, i quali ancora una volta hanno saputo evidenziare tematiche basilari per il progresso sociale e civile – come ricorda nella nota sulla morte di Desmond Tutu che pubblichiamo il prof. Romano Pesavento, presidente CNDDU (qui altre note del CNDDU su ViPiu.it, ndr) -.

Il Presidente Mattarella ha sottolineato l’importanza della concordia civile e della curiosità intellettuale con cui soprattutto i giovani devono rapportarsi alla realtà circostante. Molto toccante il passaggio in cui viene citato il professor Pietro Carmine, morto nell’esplosione di Ravanusa dello scorso 11 dicembre, in cui vengono riportate alcuni estratti della sua lettera agli studenti.

“Vorrei ricordare la commovente lettera del professor Pietro Carmina, vittima del recente, drammatico crollo di Ravanusa. Professore di filosofia e storia, andando in pensione due anni fa, aveva scritto ai suoi studenti: “Usate le parole che vi ho insegnato per difendervi e per difendere chi quelle parole non le ha. Non siate spettatori ma protagonisti della storia che vivete oggi. Infilatevi dentro, sporcatevi le mani, mordetela la vita, non adattatevi, impegnatevi, non rinunciate mai a perseguire le vostre mete, anche le più ambiziose, caricatevi sulle spalle chi non ce la fa. Voi non siete il futuro, siete il presente. Vi prego: non siate mai indifferenti, non abbiate paura di rischiare per non sbagliare…”. Faccio mie – con rispetto – queste parole di esortazione così efficaci, che manifestano anche la dedizione dei nostri docenti al loro compito educativo.” (Sergio Mattarella)

Il pontefice ha, invece, con estrema serietà sottolineato il valore della donna come costruttrice di pace all’interno del tessuto sociale, i cui meriti e prerogative vanno riconosciuti e la cui incolumità fisica e intellettuale deve essere preservata dagli atti dei violenti e dei criminali. La donna rappresenta il dialogo e l’attitudine alla mediazione e oggi: “c’è bisogno di gente in grado di tessere fili di comunione, che contrastino i troppi fili spinati delle divisioni” (Papa Francesco)

Il CNDDU vuole ricordare inoltre la figura dell’arcivescovo Desmond Mpilo Tutu, premio Nobel per la pace nel 1984, i cui funerali sono stati celebrati proprio il 1° gennaio a Città del Capo.

“L’apartheid, impropriamente definita da P.W. Botha, un tempo presidente del Sudafrica, come un “rapporto di buon vicinato”, ha sistematicamente spogliato i meticci, gli indiani, e specialmente i neri dei loro sacrosanti diritti, negando loro lo stato di uomini.” (Tutu)

Tutu rappresenta una delle figure di riferimento per i diritti umani: rifiutava ogni forma di prevaricazione e intolleranza nei confronti delle minoranze e lottò moltissimo insieme a Nelson Mandela per l’abolizione dell’apartheid. Alcuni concetti e frasi dell’arcivescovo costituiscono un punto di riferimento per gli attivisti di tutto il mondo e possono divenire “materiale” per spunti di riflessione nelle aule scolastiche. La perseveranza con cui difese i deboli e i principi umanitari diventi un modello di riferimento per i nostri studenti.

“Non c’è niente di più difficile del svegliare qualcuno che finge di dormire.” (Tutu)

prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU