Matteo Salvini “inaffidabile”, anche dalla destra liberale l’invito a un anno sabbatico

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Luigi Di Maio e Matteo Salvini
Luigi Di Maio e Matteo Salvini

Matteo Salvini ha deciso di strappare e  buttare nel cestino il biglietto vincente e milionario della Lotteria Nazionale. Non possono mancare, perciò, alcune comprensibili osservazioni (anche pesanti) sul caso e le sue conseguenze.
Non ha ascoltato chi sosteneva essere assurdo il tentativo di provocare una “crisi di governo”, senza avere in Parlamento i numeri di sostegno.
Voleva cacciarlo e, invece, ha riabilitato il modesto e pur misero (per il comportamento) Giuseppe Conte, corresponsabile di 15 mesi di cattivo governo.
Ingenuamente ha inseguito progetti “sovranisti” (fuori dall’UE, dall’EURO e dentro i Mini Bot) e tentazioni “populiste” di altre epoche, mentre i suoi presunti “alleati”, sia italiani, che europei, hanno votato Ursula Von der Leyen.
Mancando di fantasia, strategia e ancor più di tattica, si era convinto che Renzi non avrebbe mai cercato un governo con i M5S e che Zingaretti voleva andare subito a voto.
Forse inconsapevolmente, favorendo un governo tra M5S e PD, ha suggerito la formazione di un “nuovo” centro sinistra, che nelle future elezioni regionali e comunali renderà difficile l’affermazione del centro destra.
Inoltre, a posteriori, dopo aver fatto la “frittata”, dimostrando poca dignità, ha cercato un nuovo accomodamento con il M5S ed avrebbe proposto a Mattarella persino un governo con a Capo Giggino Di Maio. Si può? Così pare.
C’è, purtroppo, nel DNA di certi politici, partiti e movimenti, la propensione a non rispettare “i patti” e al “tradimento politico” degli alleati (elettori a parte). Nel 1994 la Lega di Bossi pugnalava Berlusconi, regalando il Paese alla sinistra per i successivi 6 anni. Nel 2018 altra “porcata”, vittime Forza Italia e Fratelli d’Italia, ed, infine, di recente nuovo “tradimento” ai danni dell’alleato M5S, con cui aveva sottoscritto persino un “contratto” programmatico.

In conclusione, almeno a livello nazionale, anche Forza Italia – Partito di moderati, con scelte liberali e cristiane (anche senza ostentare alle platee rosari e Vangeli), con particolare attenzione al rispetto della democrazia, alla tutela dell’economia, del lavoro, della famiglia, della Sanità e della scuola – in futuro dovrà valutare con molta attenzione proposte di possibili “partiti unici” o di “ammucchiate” con un alleato, Matteo Salvini, che non sempre si dimostra corretto e che pare non abbia più gli stessi ideali, gli stessi programmi, che avevano portato a suo tempo alla formazione del centro destra e che, tra l’altro, aveva ottenuto un ottimo risultato alle politiche dello scorso anno, anche se, purtroppo, non sufficiente, per governare.
Pertanto, il suggerimento meno offensivo al protagonista di queste incredibili vicende, è quello di regalarsi un “anno sabbatico”, per valutare meglio gli errori irreparabili commessi e, soprattutto, di rimettersi “in sintonia” con il suo elettorato .

Enzo Corani