Mbappé si schiera ancora: “Non lasciamo la Francia a quelli là”

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(Adnkronos) – “Credo che più che mai si debba andare a votare, è veramente un’urgenza. Non possiamo lasciare il nostro Paese nelle mani di quelli là. I risultati sono stati catastrofici: spero che la gente si mobiliti e voti dalla parte giusta”. Chi sono quelli là? Il riferimento esplicito è al Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella e a parlare è il calciatore più famoso al mondo,
Kylian Mbappé, che torna a occuparsi di politica e delle elezioni francesi, a tre giorni dal secondo turno che deciderà la composizione dell'Assemblea nazionale e, soprattutto, quale maggioranza potrà esprimere un governo.
 
Non è la prima volta che accade che sport e politica finiscano per intrecciarsi in maniera così esplicita. E' successo spesso per i temi sociali, basti ricordare i calciatori inginocchiati in solidarietà con il movimento 'Black lives matter' che ha interessato le partite degli Europei del 2021 o le prese di posizione clamorose che hanno riguardato il mondo NBA, e sta succedendo anche durante questa manifestazione continentale. Il caso del difensore turco Merih Demiral, che è finito sotto inchiesta per l'esultanza con un gesto che inequivocabilmente richiama il movimento turco di estrema destra dei Lupi Grigi, rappresentato politicamente attraverso il Partito del Movimento Nazionalista (MHP), è andato anche oltre.
 
Se accostare le parole di Mbappé al gesto di Demiral può diventare strumentale, il dibattito sull'opportunità o meno che i calciatori, e gli sportivi più in generale, si occupino di politica torna puntuale ogni volta che qualcuno di loro prende una posizione pubblica.
 
Due le scuole di pensiero. Quella che anche la Federcalcio italiana ha recentemente avallato porta alla decisione di non consentire ai propri tesserati di esprimersi su temi non sportivi. Una giusta precauzione, eccesso di zelo o addirittura censura della libertà di espressione personale? Al contrario, ci sono campioni dello sport, e Mbappé si iscrive di diritto alla categoria, che ritengono sia doveroso mettere la propria immagine al servizio delle battaglie in cui credono. Consapevolezza, carisma e personalità o eccessiva esposizione e rischio strumentalizzazione?
Ognuno è libero di farsi la propria idea e il dibattito resta aperto. (Di Fabio Insenga)
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