Se andrà in porto – è scritto in una nota stampa del Gruppo consiliare FdI-MCR – l?attuale riforma pensionistica per il settore sanitario si prevede una fuga di medici di medicina generale, pediatri, anestesisti e altri specialisti senza che contemporaneamente si possano ricoprire tali posti in modo adeguato soprattutto in quelle aree sanitarie già in sofferenza di organico. La situazione qui in Veneto è già da tempo preoccupante ma temiamo che questa problematica riguardi anche altre regioni ? affermano i Consiglieri regionali del Gruppo consiliare di Fratelli d?Italia, Massimiliano Barison e Sergio Berlato. Il nostro sistema sanitario per rimanere con alti livelli qualitativi richiede importanti e ragionati investimenti sulle strutture, la tecnologia e la strumentazione in genere. Su questo la nostra Regione si è molto impegnata e continuerà a farlo. Ma gli investimenti non sono sufficienti se a livello ministeriale non c?è una programmazione delle borse di studio per specializzando che tenga conto del fabbisogno presente e futuro in modo tale che non ci siano situazioni di carenze con conseguenti disservizi al sistema sanitario. In Italia pur essendoci potenzialmente molti laureati in medicina, le borse di studio per le specializzazioni scarseggiano e quindi si riduce progressivamente il numero di certe importanti figure mediche. La problematica diventa ancora più evidente se si mette in atto parallelamente una fuoriuscita anticipata come previsto dalla nuova riforma pensionistica. La carenza di alcuni medici specialistici inoltre, aumenta nel settore pubblico quando tali specialisti scelgono il privato che offre, in alcune occasioni, opportunità retributive maggiori. Questo è l?allarme che noi solleviamo avendo ben presente la situazione qui in Veneto e dopo aver raccolto le numerose istanze di chi lavora negli ospedali e nell?ambito sanitario in genere ? proseguono i Consiglieri Barison e Berlato. A tal proposito facciamo delle proposte per far fronte in modo adeguato all?emergenza. Anzitutto, per quanto riguarda la riforma pensionistica, si dovrebbe prevedere una deroga per il sistema sanitario magari a base regionale che possa incentivare i medici specialisti a rimanere in servizio per non lasciare sguarniti reparti di ospedale già con carenza di organico. Per quanto riguarda le nuove assunzioni proponiamo che gli ultimi due anni di specialistica possano svolgersi a contratto con la Regione, con funzioni definite. Facendo così la Regione potrebbe contare su un numero di medici maggiore, inserendo chi sta concludendo il percorso da specialista nell?organico delle aree con maggiore richiesta e contemporaneamente dare la possibilità al Ministero di risparmiare fondi che possono essere reinvestiti per aumentare le insufficienti borse di studio per specializzando ? precisano i Consiglieri Barison e Berlato. La situazione del nostro sistema sanitario richiede interventi di riforma che sappiano dare risposte concrete all?emergenza attuale e, nello stesso tempo, improntare una programmazione che scongiuri il ripetersi in futuro di una carenza d?organico sempre più ingestibile come ad esempio sta avvenendo nel padovano, sia a Camposampiero che a Piove di Sacco, mettendo a rischio interi reparti ? continuano i consiglieri Barison e Berlato. Non da ultimo – concludono i consiglieri ? tali azioni renderebbero realistico anche il nuovo piano sociosanitario che stiamo discutendo perché la sua attuazione, oltre alla programmazione regionale, richiede necessariamente del personale sanitario.
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