Meloni a Bagnoli, La Repubblica: “1,2 miliardi dopo la ferita dell’Autonomia”

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meloni a bagnolli

La visita della premier Giorgia Meloni a Bagnoli si è conclusa con la firma del protocollo di intesa tra il governo e il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, commissario straordinario per la bonifica ambientale e la riqualificazione urbana di Bagnoli-Coroglio (leggi).

Sul tavolo sono stati messi 1 miliardo e 200 milioni di euro circa dai fondi per la Coesione per i quali il presidente del consiglio ha parlato di “investimento strategico per il Sud, per la Campania e per l’Italia”.

Interessante il commento dei fatti da parte di Dario del Porto e Antonio di Costanza su La Repubblica. I due, in sostanza, mettono in relazione l’ingente stanziamento delle somme con quanto dovrebbe essere tolto al Sud con l’Autonomia differenziata.

Scrivono infatti: “A Bagnoli Giorgia Meloni prova a riprendersi il Sud. La premier sceglie un investimento strategico come il risanamento dell’area occidentale di Napoli, da più di trent’anni prigioniera della dismissione infinita dell’acciaieria ex Ilva-Italsider, per provare a recuperare terreno nel Mezzogiorno dopo l’esito negativo del voto per le Europee e la protesta delle Regioni meridionali contro la riforma dell’autonomia differenziata“.

Bagnoli come Ciavano per la Meloni: interventi in luoghi simbolo del degrado in Campania dove il Governo mostra di voler sovvertire le sorti. Quella Caivano dove si era consumato un teso siparietto con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e che qui pare quanto meno accantonato, sempre – pare – in ossequio alla strategia del risollevare il consenso.

La «sfida» indicata dalla premier è «trasformare un’area simbolo di incapacità delle istituzioni in un moderno polo turistico, balneare, commerciale, che sia all’altezza di questa straordinaria realtà». Meloni cita Caivano, la città della periferia Nord sulla quale il governo si è molto speso anche in termini di immagine dopo lo choc suscitato dagli stupri di gruppo ai danni di due bambine. Ma anche il luogo dove, a fine maggio, la premier aveva gelato il presidente della Regione Vincenzo De Luca con il saluto «sono quella str…», lanciato on line per “vendicare” l’epiteto del governatore captato fuori onda il 15 febbraio durante la manifestazione a Roma dei sindaci contro l’Autonomia differenziata il mancato accordo sui fondi di coesione attesi dalla Campania. Per la prima volta da quel giorno, i due si ritrovano a Bagnoli. Quando si stringono la mano, il presidente campano le dice: «Sono il civile De Luca». La premier sorride. Poi, al momento della sigla, Meloni e il ministro Raffaele Fitto, altro bersaglio delle polemiche del governatore, lo invitano sul palco per la foto, scegliendo dunque un profilo volutamente istituzionale rispetto allo strappo di Caivano”.

Fonte: La Repubblica