Ci sarà da attendere ancora per capire quale sorte spetta ai 40 lavoratori a rischio licenziamento della Meneghetti Spa di Rosà. Come riportato anche da queste pagine, la scelta dell’azienda ha destato comprensibile allarme tra le maestranze e i sindacati hanno proclamato e svolto ieri, mercoledì 13 novembre, uno sciopero di 8 ore e un presidio davanti alla sede dell’Unità di Crisi della Regione Veneto a Venezia.
Ne è seguito poi un incontro fra le parti per provare a risolvere la situazione. Questa la posizione della Fiom e Uilm Vicenza: “È stato un incontro lungo e intenso che ha portato ad una ipotesi di accordo grazie soprattutto all’intervento della dottoressa Mandich e del dottor Bascetta dell’Unità di Crisi.
Dopo 4 ore di contrattazione serrata l’azienda ha convenuto di impegnarsi per la sottoscrizione di un accordo che andrebbe, entro il 20 novembre, data del prossimo incontro fissato dall’Unità di Crisi, a sostituire la richiesta di licenziamento collettivo presentata circa un mese fa.
Se l’accordo andrà in porto saranno richieste solo uscite volontarie con una congrua compensazione su base economica per ogni lavoratore che deciderà di accedere a questa mobilità con un ulteriore piano di professionalizzazione e ricollocazione realizzato in accordo con la Regione Veneto e sarà aperta una cassa integrazione straordinaria per il tempo necessario alla risoluzione della vertenza”.
Intanto, venerdì 15 novembre 2024 è previsto un incontro fra le parti per delineare le condizioni per arrivare ad un accordo che tenga in considerazione tutte le problematiche del caso specifico.
“Come sindacati – ancora Fiom Uilm Vicenza – non possiamo che riconoscere l’enorme lavoro svolto oggi dai tecnici della Regione per poter arrivare ad una risoluzione della vertenza con il minor impatto negativo possibile sull’occupazione nel territorio e della forza lavoro in essere al momento presso lo stabilimento di Rosà.
Inoltre, abbiamo chiesto anche l’assunzione dei 15 lavoratori interinali che al momento sono in staff leasing in modo che vengano tutelati e considerati come i loro colleghi. Ci teniamo a ribadire che per noi i lavoratori e le lavoratrici non sono ingranaggi né strumenti usa e getta e che è necessario impegnarsi per la loro tutela a 360° attraverso lo strumento della formazione e della riqualificazione dei ruoli per poter permettere a chi ne avrà bisogno di trovare al più presto un altro impiego dignitoso e sicuro”, conclude la nota di Uilm e Fiom di Vicenza al termine dell’incontro.