Dopo le precisazioni di “Serenissima Ristorazione” sull’appalto vinto con Azienda zero da noi pubblicate col titolo “Serenissima Ristorazione e appalto per mense ospedaliere di Azienda Zero: manterremo gli obblighi in primis quelli occupazionali” insieme alla nota che sollevava il caso a firma dei consiglieri del Pd Bruno Pigozzo, Orietta Salemi, Claudio Sinigaglia e Alessandra Moretti insieme al capogruppo Stefano Fracasso, è ora la stessa Moretti a intervenire dalle colonne del Giornale di Vicenza, che titola oggi “Mense ospedaliere. Moretti: «Serenissima non taglierà posti»“. Riportiamo il testo dell’articolo a seguire.
Serenissima Risrorazione voleva accelerare, ma il Consiglio di Stato ha dato l’alt: la gestione delle mense ospedaliere del Veneziano e del Padovano per ora non va al gruppo vicentino che ha vinto i sei lotti di gara di “Azienda Zero” – con 303 milioni in palio per 5 anni di gestione – per i pasti di tutte le Ulss venete. Giovedì 12 infatti ci sarà l’udienza per il ricorso della tedesca Dussmann, che ha perso i ricorsi davanti al Tar Veneto ma non si è data per vinta del tutto: per l’area veronese e vicentina ormai è fatta, ma il Veneto orientale è ancora battaglia legale.
Intanto, dopo le forti polemiche scoppiate in Consiglio regionale per i timori dei sindacati che il passaggio delle mense alla Serenissima metta a rischio posti di lavoro, interviene la consigliera Alessandra Moretti del Pd, che ha incontrato il presidente Mario Putin e il direttore generale Carlo Garbin: «Ho avuto rassicurazioni dai vertici di Serenissima Ristorazione che il nuovo appalto per le mense ospedaliere non causerà alcuna riduzione del personale.
Per ulteriori chiarimenti formalizzerò anche una richiesta al presidente della commissione “Sanità” Fabrizio Boron, in modo che venga effettuato un sopralluogo allo stabilimento di Boara Pisani, il più grande d’Italia». Lì si preparano i pasti “cook and chill” (ma Serenissima ha offerto anche di creare altre due strutture in Veneto): «Serenissima – conclude Moretti – è un’eccellenza del settore, ha 7 mila dipendenti tra Italia, Spagna e Polonia e solo nel nostro Paese fornisce 40mila pasti al giorno», per questo appalto investirà fino a 20 milioni e dà «massima attenzione alla qualità e alla sicurezza», con «lo stesso livello di certificazione delle sale operatorie».