Menzione speciale al libro “israeliano” Tre Piani, Neri Pozza avrebbe preferito il premio…

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Menzione speciale Premio Letterario Adei Wizo (Associazione Donne Ebree Italiane) al libro ?Tre Piani” (guarda qui) edito dalla casa editrice vicentina Neri Pozza, autore Nevo Eshkol, mercoledì 24 ottobre a Verona ore 17:30, presso la Sala Maffeiana del Teatro Filamornico. Sarà presente anche la Vice Ambasciatrice di Israele in Italia, Ofra Fahri, ?colto ritorno? in Ambasciata a Roma, visto che aveva già ricoperto il ruolo di Addetta Culturale fino a pochi anni fa. Il suo vissuto le consentirà di portare avanti il suo mandato con magistrale scioltezza, perché la cultura è un veicolo fondamentale nelle relazioni, siano esse interpersonali, siano governative o diplomatiche.

Chi è Nevo Eshkol? Bel ragazzo, di particolare intelligenza, classe 1971, Nevo è il nipote di Levi Eshkol, Primo Ministro in Israele dal 16 giugno 1963 al 26 febbraio 1969, data della sua morte per infarto. Il nonno di Nevo è stato tra i padri fondatori dello stato di Israele. Un breve accenno a Levi Eshkol, perché è sulle radici che quasi tutti noi fondiamo il nostro modo di vivere: nato a Vinnitza a circa 150 km da Kiev in Ucraina, nell?allora Impero Russo ha ricevuto durante l?infanzia un?educazione ebraica tradizionale. In seguito ha studiato in un liceo ebraico di Wilno in Lituania, diventando laico e nel 1914 attratto dagli ideali sionisti si è trasferito in Palestina Ottomana (si chiamava così Israele una volta, ma perché mai hanno cambiato nome?). Questa piccola parentesi della sua vita mi è di grande conforto, anch?io a 18 anni mi sono iscritta a una scuola religiosa ebraica nel quartiere ultra ortodosso, Golders Green a Londra, sono entrata confusa, divisa tra ebraismo e cattolicesimo, sono uscita (dalla finestra) non diplomata, più laica, più combattente e più sionista che mai?. Nevo Eshkol non ha mai conosciuto il nonno perché è nato nel 1971, ma ho buoni motivi per credere che l?imprinting yiddish sia geneticamente presente nel suo DNA e chi ha la fortuna di essere cresciuto in quest?ambiente assorbe uno strano equilibrio, fatto di regole interiori e soggettive ben precise, diverse, però da quelle dei canoni tradizionali e ci accompagnano continuamente in linguaggi sperimentali, creando nuove alchimie. Infanzia e giovinezza, quelle di Nevo, trascorse tra Israele e gli Stati Uniti, una laurea in psicologia all?università di Tel Aviv, per lavorare poi otto anni come pubblicitario, impiego che abbandona per dedicarsi alla scrittura creativa, materia che insegna presso numerose università israeliane. Nel 2005 vince il Golden Book Prize della Book Publisher’s Association’s con Nostalgia, pubblica i romanzi Soli e Perduti, La simmetria dei desideri e Neuland, una raccolta di racconti intitolata Bed & Breakfast e un saggio intitolato The Breaking Up Manual.

Dalla recensione della stessa casa editrice Neri Pozza ?Sorto da una brillante idea narrativa: descrivere la vita di tre famiglie sulla base delle tre diverse istanze freudiane ? Es, Io, Super-io ? della personalità, Tre piani si inoltra nel cuore delle relazioni umane: dal bisogno di amore al tradimento; dal sospetto alla paura di lasciarsi andare. E, come nella Simmetria dei desideri, l?opera che ha consacrato sulla scena letteraria internazionale il talento di Eshkol Nevo, dona al lettore personaggi umani e profondi, sempre pronti, nonostante i colpi inferti dalla vita, a rialzarsi per riprendere a lottare?.

Ho conosciuto abbastanza bene Neri Pozza e sono sicura che alla menzione avrebbe preferito il premio, speriamo la prossima volta!

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Paola Farina
Nata a Vicenza il 25 gennaio 1954, studentessa mediocre, le bastava un sette meno, anche meno in matematica, ragazza intelligente, ma poca voglia di studiare, dicevano i suoi professori. Smentisce categoricamente , studiava quello che voleva lei. Formazione turistica, poi una abilitazione all’esercizio della professione di hostess di nave, rimasta quasi inutilizzata, un primo imbarco tranquillo sulla Lauro, un secondo sulla Chandris Cruiser e il mal di mare. Agli stipendi alti ha sempre preferito l’autonomia, ha lavorato in aziende di abbigliamento, oreficeria, complemento d’arredo, editoria e pubbliche relazioni, ha girato il mondo. A trent’anni aveva già ricostruito la storia degli ebrei internati a Vicenza, ma dopo qualche articolo, decise di non pubblicare più. Non sempre molto amata, fa quello che vuole, molto diretta al punto di apparire antipatica. Dove c’è bisogno, dà una mano e raramente si tira indietro. E’ generosa, ma molto poco incline al perdono. Preferisce la regia alla partecipazione pubblica. Frequenta ambienti ebraici, dai riformisti agli ortodossi, dai conservative ai Lubavitch, riesce nonostante il suo carattere a mantenere rapporti equilibrati con tutti o quasi. Sembra impossibile, ma si adegua allo stile di vita altrui, in casa loro, ovviamente.