Il fisco non sia una tortura, ma una risorsa dello Stato: lo propugna Walter Mauriello, presidente di Meritocrazia Italia

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Per Meritocrazia Italia fisco non tortura ma risorsa dello Stato
Per Meritocrazia Italia fisco non tortura ma risorsa dello Stato

È di questi giorni la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del d.l. n. 146 di misure urgenti in materia fiscale – afferma nel comunicato che pubblichiamo Walter Mauriello, presidente di di  Meritocrazia Italia (qui le altre note su ViPiù.it dell’associazione, ndr). Molti sono gli interventi previsti dal decreto, ma non tutte le difficoltà in cui versano attualmente le imprese italiane sono state prese in considerazione, né si ha conto del fatto che la mancanza di liquidità spesso dipende anche dall’impossibilità di recuperare tempestivamente i crediti che i contribuenti hanno nei confronti delle amministrazioni pubbliche.

Per cogliere le opportunità offerte dai prossimi stanziamenti finanziari, riconquistare adeguati livelli di stabilità interna e credibilità nei rapporti internazionali, occorrono interventi decisi e una netta inversione di rotta.

Occorrono misure realmente ispirate a equità, razionalità e ragionevolezza, proporzionalità e chiarezza e attuativa dei principi di garanzia, capacità contributiva e affidamento, nel verso di riportare equilibrio fra il livello dell’imposizione e il suo costo, diretto e indiretto, da una parte, e il corretto utilizzo delle risorse, contro pericolosi sprechi; e ripristinare il necessario patto di fiducia fra Cittadino e Stato.

Nei mesi scorsi, Meritocrazia Italia ha già avanzato alcune proposte di dettaglio sulla necessaria riforma fiscale con la novità assoluta della costituzione della Agenzia delle Uscite a tutela di imprese creditrici e cittadini non pagati tempestivamente dalla pubblica amministrazione.

Oggi, dando continuità all’opera di proposizione, Meritocrazia condivide con il Governo le proprie proposte di modifica e integrazione del d.l. n. 146.

Tra gli interventi maggiormente auspicabili, reputa necessario che:

– si preveda per l’anno 2022 l’emanazione di una rottamazione quater, con possibile dilazione dei pagamenti sino a 5 anni, avente a oggetto le cartelle di pagamento affidate sino al 31 dicembre 2020 e gli avvisi bonari emessi sino al 31 dicembre 2021, con eliminazione di sanzioni e interessi e riduzione percentuale al 50% anche delle imposte dovute, aperta a tutte le imprese che dichiarano fatturati sino a 10 milioni di euro ed a tutti i privati con redditi annuali inferiori a 50.000 euro;

– si disponga la rottamazione totale per le cartelle esattoriali con importi fino a 10.000 euro ed affidate entro il 31 dicembre 2018;

– venga disapplicato l’obbligo di verifica adempimenti prevista dall’art. 48 bis, d.P.R. n. 602/73 anche nel caso di inadempienza contributiva in situazioni di debiti nei confronti della pubblica amministrazione nelle ipotesi di aziende coobbligate con il debitore principale; la disapplicazione dovrebbe esse prevista anche in caso di fallimento di quest’ultimo, e anche per le aziende che vantano crediti dalla pubblica amministrazione per importi superiori a 100.000 euro, in raccordo con il Codice dei contratti pubblici ex articolo 30, comma 5, d.lg. n. 50 del 2016 e con le disposizioni previste per il fermo amministrativo ex art. 86, d.P.R. n. 602 del 1973;

– siano considerate improcedibili le dichiarazioni di fallimento nel caso di decozione causata da crediti vantati dall’impresa verso amministrazioni pubbliche per importi superiori a 100.000 euro;

– si preveda l’esercizio opzionale ai sensi dell’art. 1, commi da 37 a 45, l. 23 dicembre 2014, n. 190, in data antecedente a quella di entrata in vigore del presente decreto che possano scegliere, in alternativa al regime opzionato, di aderire al regime agevolativo di cui al presente articolo, previa comunicazione da inviarsi secondo le modalità stabilite con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate;

– si disponga la rateizzazione a 120 mesi senza stringenti requisiti e a 180 mesi per le cartelle sospese da marzo al 31 dicembre 2020.

 

Meritocrazia Italia

Walter Mauriello