“Rinunciare ai 37 miliardi del Mes sanitario per motivi ideologici o elettorali non è solo un’assurdità: è un’offesa a tutti gli italiani che hanno problemi di salute”.
Lo dichiara Daniela Sbrollini, senatrice vicentina del gruppo Azione-Italia Viva. “Il sistema sanitario italiano versa in condizione di gravi e profonde difficoltà. Basta citare le carenze di medici e infermieri o le interminabili liste d’attesa.
In ballo non c’è un problema di efficienza burocratica ma la vita delle persone, perché il ritardo rispetto a un esame o un’operazione può essere vitale. Questo stato di cose produce anche l’ingiustizia di cittadini di serie A che possono rivolgersi al privato e cittadini che invece non si curano o, per curarsi, sono costretti a ridimensionare il proprio livello di vita.
Il Mes sanitario non è solo una questione sanitaria ma anche di giustizia sociale. Si fa dunque davvero fatica a capire come si possa fare a meno 37 miliardi offerti dall’Ue.
Sapere che questa rinuncia ha come unica motivazione l’ideologia o, ancora peggio, il calcolo elettorale rende tutto questo non solo un’assurdità ma anche una vergogna.
Chiediamo per questo alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in vista del Consiglio europeo, di riflettere su questo tema con la serietà che esso richiede”, conclude Daniela Sbrollini.
Il Mes o Meccanismo Europeo di Stabilità è in sostanza un prestito da restituire all’Ue con un tasso di interesse vicino allo 0. Per la precisione, 0,35% il primo anno e 0,15% per gli anni successivi.