“Ci lasciamo alle spalle la fase neoliberista dell’austerità”. Così in Spagna il leader di ‘Podemos’ e vicepresidente del consiglio Pablo Iglesias ha presentato l’accordo ottenuto nella serata di ieri con il premier spagnolo Pedro Sanchez per la manovra finanziaria, segnata per ovvi motivi, come in tutti i Paesi del mondo, dall’epidemia di Covid. Per ora la Spagna dice no ai fondi europei del Mes e del Recovery Fund, tranne che per i trasferimenti a fondo perduto. Per reperire entrate però il governo decisamente orientato a sinistra, ha deciso di aumentare di un punto percentuale le tasse per le società con un patrimonio di oltre 10 milioni di euro e aumentare di due punti le imposte sui redditi superiori a 200 mila euro.
Tras el duro golpe de la pandemia podemos replegarnos en la austeridad o salir adelante con energía. Los #PGE2021 eligen el segundo camino. Con la mayor inversión social de nuestra historia, 239.765 M€, reflejan nuestro firme compromiso con el presente y futuro de la ciudadanía. pic.twitter.com/nbHIqt3nOZ
— Pedro Sánchez (@sanchezcastejon) October 27, 2020
📽️ “Vamos a introducir algunas modificaciones en el #IngresoMínimoVital, en la línea de ampliar su cobertura y agilizar la prestación.”@PabloIglesias #PGE2021 ⤵️ pic.twitter.com/h0pgFLewTd
— Vicepresidencia de Derechos Sociales y Agenda 2030 (@VSocialGob) October 27, 2020