Ideale da visitare in un week end primaverile in Emilia Romagna è il Castello della Mesola, nei pressi del del Delta del Po ferrarese. Questa perla sorprende per le quattro imponenti torri merlate, le mura possenti e le grandi finestre che fanno di questo castello una struttura a metà tra una fortezza e una antica dimora di lusso, o “Delizia”, un tempo protetta da nove miglia di cinta muraria e circondata da un grande bosco per la caccia.
Seguendo la strada provinciale per Mesola, paese che da oggi fino la 1 maggio ospita la Fiera dell’Asparago, lungo il Po di Goro, appare all’improvviso questo castello suggestivo.
Il Castello di Mesola fu edificato nel 1578 per volere del Duca Alfonso II, ultimo discendente della dinastia degli Este, che desiderava lasciare un segno importante sul territorio ferrarese costruendo una residenza di corte sfarzosa al punto da poter competere per dimensioni e magnificenza con il più antico Castello di Ferrara, simbolo assoluto del dominio estense.
Secondo l’ipotesi di alcuni storici, questa futura città rinascimentale doveva contrastare il potere di Venezia sull’Adriatico: un progetto ambizioso che necessitava di tempo e di eredi che Alfonso II non riuscì ad avere. Nel 1598 infatti lo Stato Pontificio tornò in possesso del Ducato di Ferrara e di conseguenza anche di Mesola.
Al suo interno il Castello ospita il Museo del Bosco e del Cervo della Mesola, in cui un’esposizione illustra, attraverso documenti cartografici, l’evoluzione del territorio mesolano, nonché le sue caratteristiche più salienti, tra cui il Gran Bosco della Mesola ed il suo Cervo delle Dune.
Nel Museo sono presenti ben 7 sale. La prima rappresenta il tema del rapporto della Delizia Estense con il territorio circostante, come la Sacca e il porto di Goro, il lungo viale alberato, la cinta muraria inerente al recinto della Delizia. Nella seconda sala è invece presente una raccolta di copie di fogli dell’erbario di Filippo De Pisis, il pittore ferrarese che all’inizio del ‘900, raccolse, classificò e conservò piante del Bosco della Mesola.
La terza sala sviluppa il tema della flora e della fauna durante il ciclo delle quattro stagioni nel Gran Bosco della Mesola, dove il protagonista assoluto è il leccio, un tipo di quercia caratteristica della macchia mediterranea; oltre a questo elegante sempreverde, sulle antiche dune è possibile trovare l’orniello, il ginepro e fillirea, ma anche farnia, frassino, pioppo bianco, olmo e carpino bianco, nei cui tronchi cavi nidificano picchi ed upupe, mentre negli argini sabbiosi scavano i loro nidi gli splendidi gruccioni ed il martin pescatore. Il percorso propone poi l’atmosfera che si può percepire nel Parco delle Duchesse, radura circolare di circa 2 ettari dove non nascono alberi ad alto fusto, è però presente un ampio prato di muschi e licheni; la leggenda vuole che questo prato fosse frequentato dagli Estensi nei loro momenti di svago presso la Tenuta.
Nelle altre sale c’è una sezione è interamente dedicata al Cervo della Mesola, un animale peculiare nel corredo genetico, nell’aspetto fisico e nel comportamento; il percorso espositivo ne riassume il cammino, documentando le tracce nella storia e nella cultura del ferrarese, nel culto cristiano, nell’arte e nella tradizione rinascimentale della Corte Estense di Ferrara.
Per chi preferisce invece una passeggiata naturalistica, la natura offre spettacolari incontri con animali selvatici e profumi balsamici di piante nel vicino Gran Bosco della Mesola.