
La battaglia per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici entra nel vivo. Ieri, a Vicenza, Firenze e Napoli, migliaia di delegate e delegati di Fim, Fiom e Uilm si sono riuniti in tre grandi assemblee per preparare lo sciopero nazionale unitario del 28 marzo, con cui i lavoratori intendono rilanciare il confronto con Federmeccanica-Assistal e Unionmeccanica-Confapi su salario, orario di lavoro, precarietà e tutela della salute e della sicurezza, con particolare attenzione ai lavoratori degli appalti.

A Vicenza, il Centro Sport Palladio ha ospitato l’assemblea dei delegati delle regioni del Nord Italia, dove il segretario generale della Fiom-Cgil, Michele De Palma, ha ribadito l’importanza della mobilitazione:
“Siamo orgogliosi di essere metalmeccanici e vogliamo rilanciare l’industria e il lavoro attraverso il rinnovo del contratto nazionale. Per questo il 28 marzo scioperiamo e fermiamo anche gli straordinari e le flessibilità per riaprire la trattativa e riaffermare la nostra dignità. Il contratto nazionale è la nostra Costituzione dentro i luoghi di lavoro.”

La richiesta delle organizzazioni sindacali è chiara: riaprire subito la trattativa con le controparti datoriali per ottenere un nuovo contratto che tuteli il salario e migliori le condizioni di lavoro, garantendo un’occupazione stabile e sicura.
Mentre a Roma e Bruxelles si parla di investimenti per la difesa e il riarmo, i sindacati chiedono politiche industriali serie e concrete, che mettano al centro il lavoro e il benessere dei lavoratori.
Il 28 marzo, oltre ai metalmeccanici di Federmeccanica-Assistal, sciopereranno anche i lavoratori delle aziende aderenti a Unionmeccanica-Confapi. L’adesione compatta della categoria si preannuncia come un segnale forte per spingere le imprese e il governo a tornare al tavolo delle trattative.
Per le foto ringraziamo il nostro amico, Silvano Uppo, che con altri delegati ci chiamò a supporto delle lotte della Askoll di Castell’Alfero in provincia di Asti (qui uno dei numeri di VicenzaPiù dedicato al rinvio del problema finale insieme alle cronache costanti su questa testata).