Metalmeccanici, Il Sole 24 Ore: “Sciopero a sostegno del settore auto”

247
Automotive metalmeccanici

I sindacati metalmeccanici hanno indetto uno sciopero unitario di otto ore per venerdì 18 ottobre 2024 a Roma a sostegno del settore auto. Il tema occupa l’apertura de Il Sole 24 Ore, oggi in edicola, con vari focus anche su crollo dei volumi negli impianti italiani, nuove aperture di marchi esteri nel Belpaese, regole eruopee e il caso Stellantis, con il Il consiglio di amministrazione del gruppo automobilistico impegnato nella successione a Carlos Tavares al vertice.

Filomena Greco, in un suo articolo pubblicato dal quotidiano economico, ricorda come il biennio 2024-2025 sarà ricordato per i suoi segnali negativi per l’industria automobilistica nostrana, come riportato durante la presentazione dello sciopero dei sindacati metalmeccanici da Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl, e Michele De Palma, a capo dei metalmeccanici della Cgil.

È stato infatti fatto presente che nel 2024 la produzione di automobili nelle fabbriche italiane di Stellantis si fermerà a quota 300mila unità: “Per tornare a questi livelli bisogna andare indietro fino agli anni Cinquanta”, ha detto Pallombella.

I metalmeccanici chiedono di aprire un confronto urgente a Palazzo Chigi e dal Governo vogliono «un accordo quadro che possa dare risposte positive non solo ai lavoratori degli stabilimenti Stellantis, ma anche a tutti coloro che lavorano nelle aziende della componentistica». Nell’arco di un anno lo scenario industriale è cambiato radicalmente, si è passati dall’insediamento del tavolo Stellantis al Mimit, per costruire una strategia condivisa, con l’obiettivo di portare a un milione la produzione in Italia, tra auto e veicoli commerciali, all’allarme dei sindacati sulla situazione delle fabbriche Stellantis e delle imprese dell’indotto, a corto di ammortizzatori sociali.

«Vogliamo rafforzare la presenza di Stellantis nel nostro Paese, essendo il principale e, per il momento, unico produttore di auto» ha ribadito il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, che aggiunge «è mancata la risposta della produzione nazionale come era stato previsto e preannunciato. Ad ogni modo noi siamo disponibili sempre e comunque e continua il nostro confronto con l’azienda praticamente ogni giorno a sostenere i piani di sviluppo della auto in Italia»”.

Anche Stellantis Italia, in una nota, conferma “volontà e impegno” nel trovare soluzioni condivise “per affrontare le sfide che riguardano il settore automotive, prima fra tutte quella della transizione energetica, “che non è più rinviabile e necessita misure ingenti e urgenti per essere portata a compimento”. Il Gruppo inoltre si dice fiducioso “che la stretta collaborazione con le organizzazioni sindacali e con il governo italiano ci permetterà di trovare soluzioni efficaci e sostenibili per il nostro futuro comune, trasformando questa crisi in opportunità per fare dell’Italia il Paese guida della transizione”.

Ancora su Il Sole si legge: “La strada, per i sindacati metalmeccanici, è quella della politica industriale. «Sono indispensabili urgenti interventi sulle scelte strategiche del settore da parte della Ue, mirate politiche industriali da parte del Governo e impegni industriali seri e coraggiosi da parte di Stellantis e delle aziende della componentistica». Il punto, per i rappresentanti dei lavoratori, non è contrapporre la transizione ai motori tradizionali – «bisogna evitare una sterile dialettica ideologica che non porta nessun beneficio a lavoratori e cittadini» – ma mettere in campo risorse e interventi «necessari a sostenere le decisioni prese a protezione del settore auto. L’Ue deve imprimere più forza ai cambiamenti tecnologici, accompagnandoli con un serio e deciso piano di salvaguardia occupazionale, che non escluda il blocco dei licenziamenti, attraverso azioni per la formazione, ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro e un forte sostegno alla riduzione dell’orario di lavoro»”.

Fonte: Il Sole 24 Ore