‘Mettersi in gioco’: lo sport secondo Meritocrazia Italia

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Un palco al Merito. Si sa che lo Sport è uno dei migliori strumenti di inclusione sociale e di promozione della legalità.

Coglie bene la funzione sociale dello sport il Comitato regionale LND Abruzzo, che dà vita il progetto ‘Mettiamoci in gioco’, volto a consentire ai detenuti della Casa Circondariale di Lanciano di confrontarsi, grazie al ‘calcio a cinque’, con i valori del fair-play, della lealtà e del rispetto delle regole, attraverso la partecipazione a gare ufficiali del campionato provinciale di serie D. Per imparare misurarsi con gli altri e con se stessi, unendo divertimento a impegno e possibilità di riscatto sociale.
Recupero e integrazione sono le parole chiave.

Un’iniziativa nata in realtà già nella stagione sportiva 2014/2015 e che proseguirà anche in questa annata calcistica.
Una squadra composta da 18 detenuti con uno staff interno ed esterno al seguito, con allenamenti e gare disputate in una palestra all’interno dell’istituto penitenziario.

Meritevole l’iniziativa dell’istituto penitenziario, precursore dei tempi, che oggi, con sacrifici e impegno, rende possibile un sogno per chi vive una vita difficile e perde le speranze, e crea opportunità preziose di riscatto, di ritorno alla vita, di partecipazione diretta, di riprendere o non perdere contatti con la realtà esterna.

Non va sottovalutato il ruolo sociale del calcio e dello sport dilettantistico in genere, che genera la possibilità di raggiungere risultati importanti anche fuori dall’ambito strettamente sportivo, anche nel medio e lungo periodo. Consente di conquistare un futuro tutto da vivere e una volta recuperata la libertà.
I ragazzi della Libertas Stanazzo non sono solo della comunità della Casa Circondariale ma, grazie a questo progetto, divengono parte fondamentale della comunità della Lega Nazionale Dilettanti.

Il calcio è vera democrazia. Appartiene a tutti, senza esclusione.
Attenzione, sostegno, condivisione e sviluppo sono gli aspetti fondamentali che meglio lo rappresentano.

Da questa piccola ma importantissima realtà si prenda spunto per nuove esperienze virtuose.
Un modello che potrebbe essere ripreso e imitato in altri territori e altri contesti con il fine di far sì che altre persone in difficoltà, in condizione di debolezza e a rischio di esclusione, possano vivere l’esperienza di “giocare” una partita di qualsiasi disciplina sportiva all’interno di un campionato aperto a tutti, nessuno escluso.

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Fonte: ‘Mettersi in gioco’

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