Dopo la diffida all’attuazione del Fondo indennizzo risparmiatori inviata al Ministro Giovanni Tria il 22 marzo 2019 con l’emanazione del il decreto attuativo previsto entro il 31 gennaio 2019 (comma 501 art. 1 legge 145/2018) Patrizio Miatello con una delegazione di risparmiatori e con vari loro rappresentanti nella cabina di regia oggi, 28 marzo 2019, ha manifestato davanti il Parlamento.
Miatello e gli altri manifestanti hanno, quindi, incontrato oltre al sottosegretario Alessio Villarosa e al senatore Gianluigi Paragone (M5S) e al deputato trevigiano della Lega, Dimitri Coin, esponenti di praticamente tutti i partiti (tra gli altri Serracchiani del Pd, Novelli di Forza Italia, Caretta e De carlo di FdI…), a cui hanno consegnato copia della diffida (i risparmiatori di tutta Italia possono firmarla compilando on-line questo modulo) e a cui hanno illustrato le proposte per la soluzione delle varie obiezioni e delle gravi criticità della legge istitutiva del fondo.
Anche se Gianluigi Paragone, che non ha voluto firmare simbolicamente la diffida a Tria, avrebbe promesso ai presenti di dimettersi “se il fondo non sarà attuato in base i principi di tutela dei risparmiatori“, l’esito dell’incontro è stato per Miatello “vedremo, intanto tutti bla, bla bla” (anche perché la battaglia vera dell’ex direttore de La Padania poi giornalista di Rai e La7 appare quella per la presidenza contrastata della nuova commissione di inchiesta sulle banche, ndr).
Nel video messaggio che proponiamo (il testo è a seguire*) c’è tutta la rabbia di chi è andato a Roma sentendosi ancora una volta gabbato da governanti parolai che non sono riusciti ad oggi a dare concretezza alle promesse fatte all’approvazione della legge 145, a quelle ripetute da Di Maio e Salvini a Vicenza il 9 febbraio (“entro il 16 tutto avremo i decreti!”) e all’ennesima dichiarazione roboante di Salvini: “se non li scrive Tria, i decreti (che poi sarebbero… uno, ndr) li scriviamo noi!“.
Ad oggi con l’inchiostro simpatico.
- Miatello: “Oggi 28 marzo abbiamo già diffidato il ministro Tria in quanto il fondo per il risparmio rubato deve essere attuato nell’immediato, lo pretendiamo. C’era la scadenza era al 31 gennaio 2019. Questo governo è inadempiente e nell’immediato deve tirar fuori i soldi dei fondi dormienti che sono dei risparmiatori!… Il senatore Paragone non ha firmato al diffida ma ha dichiarato che si dimetterà se il fondo non sarà attuato in base alla tutela dei risparmiatori“.