Migranti, Beatrice Peruffo: “Liberi e Uguali non intende allinearsi alle politiche securitarie del ministro degli Interni Marco Minniti”

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Noi di LIBERI E UGUALI di Vicenza, alla luce del la discussione in atto nella società italiana e nella nostra città di Vicenza, vogliamo affermare e vogliamo condividere la nostra battaglia con chiunque metta in discussione l’attuale politica dei flussi migratori. Non vogliamo girare la faccia alla tratta degli esseri umani messa in atto dalla criminalità dei Signori delle Armi nigeriani, nigerini, libici, italiani. E’ una rete, questa, ben oliata che sfrutta il terrore vissuto da milioni di persone che sono vittime dei travolgimenti ecologici subiti dalle loro terre ad opera del cambiamento climatico e delle compagnie petrolifere e alimentari; che sono vittime di regimi corrotti, crudeli ed autoritari con cui noi occidentali facciamo affari, in quanto regimi “amici” che stabilizzano enormi territori a nostro uso e consumo.
Stiamo parlando di migliaia di persone (in gran numero giovani) che si affidano alle promesse di maggior felicità ricevute da coloro che hanno già in programma di sfruttarli e di privarli della loro libertà, affidando i loro averi ai Signori delle Tratte e quando decidono di partire; parliamo di centinaia di donne che credono a questi miraggi e che si ritrovano, poi, nelle mani di aguzzini senza pietà che le ricattano e le spaventano a morte sfruttando le vecchie credenze tribali che prevedono magie e punizioni a distanza; che le ricattano minacciando crudeli ritorsioni sui familiari rimasti in patria.
Liberi e Uguali_ però non ci sta a camuffare da ‘soluzione’ quella che il Governo ha avvallato, il Minniti Compact.
Sia chiaro, non è chiamando sindaci i Signori della Guerra e della Tratta, non è spacciando per missione di pace l’invio del primo contingente italiano in Niger, non è facendo passare sotto traccia la mega tangente italiana pagata ai ministri nigeriani (ma oggi finalmente messa all’ordine del giorno grazie ad una inchiesta che svelerebbe le trame sottostanti lo sfruttamento dei territori nigeriani ad opera dell’italiana ENI) che Liberi e Uguali possa allinearsi al coro di coloro che salutano con sollievo le politiche securitarie minnitiane.
Noi sappiamo bene, e denunciamo con forza, il fatto che le migliaia di esseri umani che mancano alla conta da agosto in poi siano, probabilmente, dispersi per rotte alternative nel deserto oppure rinchiusi nelle carceri libiche, inaccessibili agli osservatori internazionali.
Noi non crediamo che sia questa la modalità vincente per la gestione dei flussi migratori e per l’integrazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Chiediamo corridoi umanitari e modalità rapide di riconoscimento del diritto di asilo, meglio di tutto se all’inizio del viaggio sotto l’egida dell’ONU o di altro organizzazione internazionale preposta. Nell’attesa che ciò si realizzi, vogliamo che venga messo mano all’attuale iter interminabile a cui sono sottoposti questi disperati, lungaggini burocratiche dal tipico sapore italiano che li lascia mesi e mesi (persino anni ) in inoperosa attesa del sospirato appuntamento con la Commissione.
Che venga messo in atto un accompagnamento alla vita indipendente al di fuori dei Centri per coloro che hanno ottenuto lo status, ma anche per coloro che decidano di avvalersi del ricorso.
Queste persone, infatti, vengono lasciati a se stesse da un sistema che, dopo averli accolti ed ospitati nei migliori dei modi (spesso) in altri no (alcune volte) ritiene concluso ciò di cui essi hanno avuto bisogno per una vera integrazione nel tessuto sociale e produttivo. Sappiamo, purtroppo, che ciò non sempre è vero.
Chiediamo anche che venga riconosciuto lo status di rifugiato al migrante per motivi economici e ambientali, perché non c’è niente di più ipocrita del negare che spesso motivi ecologici, motivi economici e motivi politici sono strettamente intrecciati e difficilmente separabili.
Chiediamo infine che l’UE cessi di pagare la “tangente” di 3 miliardi di euro a Erdogan perché trattenga sul suo suolo i profughi che tanto ci fanno paura e chiediamo con forza che l’Unione Europea utilizzi questa ingente somma per promuovere l’equa distribuzione dei rifugiati sul suo enorme territorio che conta ben 500 milioni di abitanti.

Beatrice Peruffo, candidata Uninominale alla Camera dei Deputati, per Liberi e Uguali