Vicenza, migranti. Il comitato PrimaNoi invia un’istanza al neo sindaco di Vicenza Francesco Rucco. Ai primi di marzo era stata inoltrata ad Achille Variati ma dai suoi uffici silenzio tombale in violazione della normativa che obbliga il primo cittadino a rispondere entro 60 giorni.
La Giunta di Francesco Rucco – scrive nella nota che pubblichiamo il comitato PriamNoi – deve ancora formarsi nella sua completezza, mentre il consiglio comunale si insedierà ufficialmente a fine mese, ma già arrivano alcuni quesiti scottanti su uno dei temi che ha tenuto banco durante tutta la campagna elettorale: la questione richiedenti asilo e dei migranti.
A sollevare la questione sono i rappresentanti del comitato di cittadini PrimaNoi e lo fanno attraverso un’istanza al sindaco.
Il comitato ricorda le dichiarazioni dell’ex Sindaco Achille Variati a cui era stata inviata l’istanza ai primi di marzo senza ricevere alcuna risposta.
Agli inizi dell’anno, l’ex sindaco aveva diffuso una nota con la quale sottolineava un calo dei richiedenti asilo in città, passati da circa 900 a 700 persone, ma il portavoce Alex Cioni spiegava che “questi numeri non necessariamente significano che i migranti siano spariti dal territorio”.
Dalla Prefettura arrivarono le medesime conferme sull’intero scenario provinciale quando nel 2017 si toccò il picco di 2600 unità, mentre nei primi mesi del 2017 si è verificato un progressivo e costante calo degli ospiti di circa 400 soggetti.
Alla luce di questi numeri il comitato chiede al neo sindaco di avere un aggiornamento dei dati e di sapere quanti dei fuoriusciti dal programma di protezione hanno ottenuto il permesso di soggiorno e quanti, inversamente, ne sono fuori per assenza dei requisiti richiesti dalla normativa o per aver commesso dei reati penali. “Informazioni non secondarie ma propedeutiche ad analizzare correttamente tutto il fenomeno” -sottolinea Cioni.
Gli attivisti del comitato hanno motivo di credere che buona parte dei fuoriusciti non abbiano in tasca il permesso di soggiorno, ritrovandosi conseguentemente catapultati in uno stato di clandestinità. “Se le cose stanno in questo modo, siamo di fronte ad un ulteriore problema che non va sottovalutato -avverte il portavoce di PrimaNoi- vista l’alta probabilità che queste persone finiscano, come riportato spesso anche dalla cronaca dei giornali, ad alimentare la gang dedite allo spaccio, la prostituzione e quant’altro provochi degrado urbano e allarme sociale tra i cittadini”.
Nell’istanza (che pubblichiamo di seguito) il comitato chiede lumi sulle persone accolte nella rete del progetto Sprar a cui il Comune di Vicenza ha aderito, e se è stata rispettata la “clausola di salvaguardia” che dovrebbe garantire una ripartizione graduale e sostenibile dei richiedenti asilo e rifugiati sul territorio nazionale.
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Vicenza, 19/06/2018
Egr. Sig. Sindaco,
appellandoci all’art. 16 dello Statuto comunale di Vicenza, Le sottoponiamo la seguente Istanza.
PREMESSA
Siamo un comitato spontaneo di cittadini costituitosi per affrontare la delicata e dibattuta questione dei cosiddetti migranti/richiedenti asilo ospitati nelle strutture adibite all’accoglienza nel territorio vicentino.
Alla luce degli ultimi dati diffusi nei primi mesi di quest’anno dall’ex Sindaco Achille Variati, grazie ai quali informava la cittadinanza di un generale calo dei richiedenti asilo in città, con la seguente istanza Le saremo grati se può chiarirci alcuni aspetti del fenomeno non ancora del tutto chiari.
ISTANZA
– Da dati diffusi ad inizio anno dall’ex sindaco, sembra siano usciti dal programma di protezione circa 200 persone, sulle 900 presenti nel biennio 2016/17. Le chiediamo, perciò, se a disposizione ha dati più aggiornati, in ogni caso se è a conoscenza del numero di persone che hanno lasciato le strutture di prima accoglienza per aver ottenuto il permesso di soggiorno (nelle varie forme previste dalle legge), e quanti, invece, per assenza dei requisiti;
– Se coloro che sono usciti dal programma di protezione per assenza dei requisiti previsti dalla legge, sono stati espulsi dal territorio nazionale o, eventualmente, se e quali provvedimenti sono stati presi a loro carico;
– Se è realistico pensare che parte dei fuoriusciti dal programma di protezione senza il permesso di soggiorno, siano entrati in uno stato di clandestinità rimanendo però all’interno dei confini comunali/provinciali/regionali;
– Se i richiedenti asilo coinvolti in comportamenti illeciti (vedi spaccio di droga) ma con la domanda di asilo ancora in corso nei vari gradi di giudizio, sono stati allontanati dalle strutture di accoglienza.
Premesso che il Comune di Vicenza ha aderito alla rete del progetto Sprar, ci interessa sapere:
– Se il progetto Sprar viene utilizzato come strumento per la prima accoglienza dei cosiddetti migranti economici provenienti dalla rotta libica;
– Quante persone sono accolte nel progetto Sprar suddividendole, eventualmente, tra prima accoglienza e coloro che fanno parte del passaggio successivo, ossia del programma di inserimento sociale e lavorativo per i rifugiati, etc.;
– Se ritenga che non sia stata rispettata la “clausola di salvaguardia” relativa alle regole per l’avvio di un sistema di ripartizione graduale e sostenibile dei richiedenti asilo e rifugiati sul territorio nazionale attraverso lo Sprar e nel qual caso cosa intenda fare per farla rispettare.
La ringraziamo per l’attenzione che vorrà riservarci. Nell’attesa di un gentile riscontro, La salutiamo cordialmente augurandoLe buon lavoro.
Comitato spontaneo di cittadini PrimaNoi