Siamo molto preoccupati per l’evolversi della non capace gestione dei flussi migratori verso il nostro Paese e soprattutto, a livello regionale, – dichiarano l’On. Enrico Cappelletti e la Sen. Barbara Guidolin del M5S – per la bomba sociale che in Veneto sta per essere assemblata da mani che appaiono non proprio esperte.
Più che raddoppiati gli sbarchi rispetto allo scorso anno, nonostante il dichiarato impegno del Governo Meloni e gli accordi che avrebbe preso con la Tunisia per frenare le partenze. Siamo per una accoglienza degna dello status di essere umano e non per una improvvisata accoglienza ad orologeria.
In Veneto sono arrivati oltre 150 migranti nell’ultima settimana e il centro destra annaspa organizzando alcune palestre, come a Padova, – dichiarano i parlamentari veneti Cappelletti e Guidolin – per ospitarli non oltre la prima settimana di settembre a causa dell’avvio dell’anno scolastico e dovranno essere lasciate libere. Nessuno ha mai dichiarato che fine faranno. Saranno abbandonati a se stessi? Vagheranno per le strade del Veneto senza una specifica assistenza e lasciati in balia della criminalità organizzata? Saranno organizzate tendopoli come accaduto anni fa a Padova presso il Park Prandina o come nei centri di Cona e Conetta?
Che fine hanno fatto le richieste di Zaia, rivolte al proprio Governo, di organizzare un’assistenza diffusa e di evitare nuove tendopoli? Ha ricevuto qualche risposta, perché non lo dice?
Adesso il Governo invoca l’intervento dell’Europa, accusata di inettitudine. Ma ogni Consiglio Europeo non era stato celebrato da Governo e maggioranza come un grosso successo della PdC Meloni, sul tema immigrazione? La verità purtroppo – proseguono Cappelletti e Guidolin – è davanti agli occhi di tutti: la Meloni ha fallito in Europa dove non ha alcun credito. Ed ha fallito in Tunisia, luogo di origine dei flussi. Oggi è fin troppo chiaro che “chiusura dei porti” e “blocco navale” erano solo specchietti per le allodole, tutti i nodi vengono al pettine.
Si, siamo molto preoccupati perché non scoviamo un minimo principio organizzativo di accoglienza diffusa, il ministro Urso dichiara di non sapere più come affrontare la situazione, suo Fratello d’Italia Lollobrigida, passateci l’amara ironia, dichiara che i poveri mangiano meglio eppure – concludono Cappelletti e Guidolin – i sindaci veneti sono al collasso e non hanno strumenti e forza economica per sostenere l’emergenza che emergenza non è più da tempo.