“Le continue liti tra Zaia e Conte da una parte ed i Sindaci leghisti dall’altra, rischiano di coprire il più grande fallimento della Lega ed in particolare di Salvini degli ultimi decenni: dovevano chiudere i porti e fare il blocco navale – dichiarano in un comunicato l’on. Enrico Cappelletti e la senatrice Barbara Guidolin del Movimento 5 Stelle – per risolvere il problema dell’immigrazione, invece i porti sono più aperti che mai e di blocco navale non c’è traccia, tanto è vero che a migliaia stanno sbarcando sulle nostre coste, e neppure le morti in mare, purtroppo, sono diminuite. Un fallimento totale.
Ora in Veneto la migrazione e la gestione dei flussi in arrivo deve essere affrontato in modo condiviso. Dobbiamo prevenire gli inconvenienti ed i problemi riferibili alla gestione di flussi, peraltro negli anni passati molto inferiori di quelli attuali. L’essere umano e la vita – interviene la senatrice Barbara Guidolin del M5S – devono essere al primo posto. In Veneto, non c’è spazio per chi ha intenzione di lucrare sui migranti, sulla sofferenza e sul diritto ad essere vivi. Per questo siamo convinti che Zaia abbia ragione ad invocare un approccio di accoglienza diffusa, non prima tuttavia di essersi scusato, visto che è stato proprio il suo partito ad averlo smantellato.
Non è tollerabile la posizione della Lega “salviniana”, contro l’accoglienza diffusa. Non può essere un problema accogliere un migrante ogni mille abitanti, – aggiungono entrambi i parlamentari veneti Cappelletti e Guidolin – affinché possa avere un futuro e al contempo possa essere utile alle aziende che dichiarano ad oltranza di non reperire lavoratori.
Le posizioni della Lega “salviniana” rischiano di creare un danno di immagine al Veneto ed ai veneti. Non siamo intolleranti, non siamo razzisti ma siamo un popolo che ha sempre saputo rimboccarsi le maniche per se stessi e per i meno fortunati.
Accogliere in Veneto come nelle altre regioni, si può, troppo comodo – concludono Cappelletti e Guidolin – passare la palla alle Prefetture, per non voler contestare il Ministro dell’interno, perché è della propria area politica.”