Migranti, Zaia: “Tutta l’Africa in Italia o in Europa non ci può stare, da accogliere solo chi veramente scappa dalla morte e dalla fame”

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Migranti in arrivo a Lampedusa
Migranti in arrivo a Lampedusa

La piccola isola di Lampedusa, ridente località turistica a due passi dalle coste del Nord Africa è diventata negli ultimi decenni la principale frontiera europea degli sbarchi di migranti provenienti dalla Libia .

L’accoglienza dei migranti per i piccoli comuni, foriera di grandi problemi .

In queste ore i 2600 migranti ospiti nell’hub dell’isola siciliana, ai quali si sono aggiunti ulteriori 400 persone sbarcate negli ultimi giorni, sono stati trasferiti in altre località del nostro paese. Il problema dei trasferimenti dei migranti in hub decentrati nei comuni italiani, sta sollevando un muro “bipartisan” da parte dei primi cittadini che si vedono costretti ad attivare un’accoglienza ritenuta oramai insostenibile .

Già il sindaco di Torino Lo Russo del PD, gli scorsi giorni aveva dichiarato che « l’accoglienza nel lungo periodo nella città della Mole, non è sostenibile e peraltro nei piccoli comuni produce grandi problemi ».

Un problema, quello dell’accoglienza diffusa, che riguarda indistintamente tutte le regioni del Bel Paese e che sta costruendo una linea comune, anche se con voci fuori dal coro, di stop agli sbarcati.

Emergenza migranti in Veneto. Per il Presidente Zaia l’accoglienza non è più sostenibile .

Il Veneto è una regione ospitale, ma oramai i 9.000 profughi presenti nel nostro territorio rappresentano un’emergenza. Questo in sintesi il pensiero, in parziale controtendenza con il Governo italiano, del Presidente della Regione, Luca Zaia .

Effettivamente la nostra regione rappresenta un modello di accoglienza attiva (e… necessaria alle attività produttive, ndr) con più 550 mila persone che vivono, lavorano e sono ben integrati: nuovi veneti che, riferisce il Governatore, «costituiscono il 12 % della popolazione. Ma la sostenibilità dell’accoglienza ha superato i limiti ed oltre non possiamo più andare».

L’Africa in Italia e in Europa non ci può stare.

Senza mezzi termini e con la sua vivacità dialettica  Zaia denuncia in un suo video comunicato che «l’Europa è latitante e non è normale che si concepisca Lampedusa come il confine italiano. Non c’è più la redistribuzione europea dei migranti sbarcati, che ora rimangono tutti in Italia. L’Europa deve prendere in mano la situazione. Non possiamo diventare il ventre molle europeo. La grande ondata migratoria attuale e i relativi flussi non sono contemplati dall’Europa. Il 90% dei migranti ha natura economica e solo il resto scappa da guerre e persecuzioni».

Una posizione precisa quella di Zaia, che sostiene a petto nudo i comuni del Veneto e le loro ragioni ad opporsi ad ulteriore accoglienza dichiarando che: «hanno già fatto la loro parte e non possono ospitare all’infinito migranti. L’Africa in Italia e in Europa non ci può stare. Ci dobbiamo quindi concretamente orientare ad ospitare chi veramente scappa dalla morte e dalla fame. Noi Italia ma sopratutto noi Europa. Non è un problema nazionale, ma è un problema europeo» .

I dati degli sbarchi in Italia .

Al 1° settembre 2023 il ministero dell’Interno conferma in 114.604 i migranti sbarcati nel nostro paese dall’inizio dell’anno, il doppio (58.990) del 2022. Per il Dipartimento Immigrazione quasi tre quarti dei migranti hanno una  connotazione di natura economica .

Ma il vero punto di domanda, al di là dei numeri e delle statistiche, è un altro. Blocchi e stop all’accoglienza sono una soluzione ad un problema storico, quello della migrazione economica, o un balzano metodo di sigillare la pentola a pressione della diseguaglianza sociale tra Nord e Sud del mondo?

La risposta forse, e con prudenza, si potrebbe leggere nelle pagine della storia dell’uomo, che si ripetono, nella ricerca di migliori aspettative e condizioni di vita.

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Marco Spiandorello
Marco Spiandorello , padre di cinque figli,vive e risiede a Padova. Ha compiuto inizialmente gli studi professionali turistico alberghieri, completati con un percorso economico –giuridico all'Università di Perugia . Dopo giovanili esperienze lavorative nel settore turistico alberghiero in Italia e all’estero, in particolare in Svizzera, e l'assolvimento del servizio militare , ha iniziato l’attività imprenditoriale, giovanissimo, rilevando l’azienda di famiglia, un Centro di Formazione professionale di Padova. Contemporaneamente ha alternato esperienze lavorative , sempre in Italia e all’estero ,con l’insegnamento nella scuola pubblica e l’attività di cooperazione in particolare nel Paesi dell'Est Europa e dell'Africa Centrale . Nel 1994, dopo la partecipazione al concorso nazionale,viene immesso in ruolo dal Ministero della Pubblica Istruzione, in qualità di docente di scuola superiore per le discipline di marketing e laboratorio turistico alberghiero. L’insegnamento e l’esercizio della libera professione, oltre all’attività di impresa gli permettono di lavorare in diversi settori (istruzione e formazione professionale,industria turistica,pubblicaamministrazione,pmi,università’,agroalimentare,sicurezza,lavoro,termalismo,agroambiente,comunicazione pubblica,sociale, immigrazione e cooperazione),in quasi tutte le regioni italiane,e in diversi paesi esteri(Slovacchia,Spagna,Romania,Moldavia,Albania,Bielorussia,Ucraina,e Senegal). Solo negli anni 2000 si approccia a tematiche completamente diverse dall’origine del suo itinerario personale,organizzando azioni, e progettando studi, dedicati a due ambiti cruciali della vita del nostro Paese:l’Immigrazione e la Sicurezza pubblica insieme allo Sviluppo economico del territorio. Le sue esperienze professionali hanno registrato numerose attività, in qualità di organizzatore di eventi,missioni istituzionali e di cooperazione, oltre a diverse attività redazionali e giornalistiche a mezzo stampa e radiotelevisive. E' stato consulente degli Enti strumentali della Regione Veneto e Regione (Lazio Lavoro e Veneto Lavoro) negli anni 2003-2005 relativamente a progetti di formazione lavoro e gestione dei flussi migratori provenienti dalla Moldavia,Romania e Albania. Dal 2008 al 2015 è stato amministratore di diverse società di progettazione e gestione di attività di cooperazione nei settori turistico,culturale,economico e del lavoro in Ucraina,Albania,Moldavia e Romania. Dal 2013 al 2015 ha svolto l'incarico di direttore del CIMECT (Centro Internazionale della Moldavia per lo sviluppo della cultura turistica) presso l'Università di Stato Ion Creanga di Chisinau. Ha maturato numerose esperienze tecnico -politiche “dietro le quinte” collaborando come consulente esperto di consiglieri e amministratori locali e parlamentari nazionali ed europei dal 1990 al 2010 . Dal 2011 al 2015 e’ stato coordinatore della più’ grande struttura formativa nazionale Istituti Formazione Lavoro, accreditata nel settore del benessere , con più di 1000 allievi dislocati in quattro province del Veneto, allargando la sua esperienza nel settore della formazione professionale riconosciuta e finanziata avviata nel 1992. Quest’ultima esperienza gli ha permesso di erogare attività di servizio pubblico per la Pubblica amministrazione (Regione Veneto formazione ) con la conseguente acquisizione di conoscenze e competenze nei sistemi di processo della progettazione,controllo e rendicontazione delle risorse pubbliche nazionali ed europee . Dal 2012 al 2014 è stato professore incaricato dell'Università di Stato “I. Creanga” a chisinau (repubblica di moldavia) nel Master “protecţia juridică a patrimoniului arheologic”. Dal 2016 è rientrato a tempo pieno ad insegnare laboratorio e cultura enogastronomica presso l’Istituto Alberghiero “Pietro d'Abano di Abano Terme. Dal 2017 diverse collaborazioni pubblicistiche in particolare con il giornale on line ViPiù, oltre ad essere consulente esperto per diversi enti di formazione professionale accreditati nelle regioni Emilia Romagna,Veneto,Lombardia,Lazio e Puglia. Sta completando il proprio curriculum studiorum con ulteriore percorso di formazione umanisticapresso l'Università di Padova ( corso di laurea in Progettazione e gestione del Turismo Culturale),dopo aver partecipato con una borsa di studio Erasmus ad un itinerario di studio internazionale presso l'Università Montaigne di Bordeaux, nell'anno accademico 2020-2021.