Milano, bimbo di 10 anni attaccato da pitbull di famiglia

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(Adnkronos) – Un bambino di 10 anni è stato portato in ospedale, ieri sera, dopo essere stato attaccato e ferito dal pitbull di famiglia. L'incidente è si è verificato a Milano. Il bambino ha riportato una ferita lieve a una gamba e al torace ed è stato trasporto in codice giallo all'ospedale Niguarda. L’Organizzazione internazionale protezione degli animali (Oipa) chiede al legislatore "di regolamentare la detenzione di determinati tipi di cani che troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente". Lo rende noto l'organizzazione, dopo l'aggressione di ieri sera al bimbo."I casi di cronaca parlano sempre più spesso di aggressioni da parte di cani molossi o molossoidi, che possono anche aggredire e ferire persone di famiglia – spiega l'associazione -. Lo scorso aprile un piccolo di 15 mesi è stato ucciso da due pitbull in provincia di Salerno e a una donna di 83 anni sono state amputate le braccia dopo essere stata attaccata dai suoi sette cani, amstaff e american bully in provincia di Padova". A livello locale, ricorda l'Oipa, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia prevedendo la concessione di patentini per la detenzione di alcune razze o simil-razze" mentre "nel 2006 il ministero della Salute ha emesso un’ordinanza riguardante la 'tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani', nella quale era prevista una lista di razze canine ritenute pericolose. Successive ordinanze hanno poi abolito questo elenco a causa della relativa incertezza e, soprattutto, della discriminazione delle razze". "Attualmente la pericolosità di un cane viene determinata a seconda di fatti specifici – spiega l’avvocato Claudia Taccani, responsabile dell’ufficio legale dell’Oipa -. In caso morsicatura o zuffa tra cani, infatti, il cane e il suo proprietario vengono segnalati al Servizio veterinario Asl, che tiene un registro dei cani dichiarati aggressivi, e sono obbligati a seguire un corso formativo. Il corso è organizzato dal Comune, insieme al servizio veterinario dell’azienda sanitaria locale, avvalendosi della collaborazione degli ordini professionali dei medici veterinari e di associazioni di protezione animale. Le spese sono sostenute dal proprietario del cane 'impegnativo'". In caso di pericolosità grave, evidenzia il legale, "scatta l’obbligo di stipulare una polizza assicurativa e l’obbligo di utilizzare il guinzaglio e la museruola nelle strade e nei luoghi aperti al pubblico".  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)