Interrogazione di Luana Zanella, capogruppo di AVS alla Camera, al Presidente del Consiglio dei ministri, ai Ministri per lo Sport e dell’Economia per avere spiegazioni sulla situazione “di grave deficit della Fondazione Milano-Cortina 2026”.
Zanella ricorda che: “la Fondazione Milano–Cortina 2026 svolge tutte le attività di gestione, organizzazione, promozione e comunicazione degli eventi sportivi relativi ai Giochi olimpici di Milano-Cortina 2026 ed è amministrata esclusivamente da un consiglio di amministrazione, composto da 14 membri, di cui 7 nominati d’intesa dal CONI e dal Comitato Italiano Paralimpico, uno dei quali con funzioni di presidente, 6 nominati d’intesa dalla Regione Lombardia, dalla Regione Veneto, dalle Province autonome di Trento e Bolzano, dal Comune di Milano e dal Comune di Cortina d’Ampezzo e 1 con funzioni di amministratore delegato, quest’ultimo nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri”. Proprio per questo, continua l’on. Zanella “chiediamo a Meloni di non stare in silenzio”.
“Lo statuto della Fondazione – aggiunge l’on. AVS – prudentemente e secondo il principio dell’adeguatezza allo scopo, vincola a 50mila euro il patrimonio minimo, al di sotto del quale, il consiglio di amministrazione è chiamato, senza indugio, a deliberare quanto necessario per la sua integrazione sino al suo ripristino o, in caso contrario, deliberare la trasformazione, fusione o scioglimento della Fondazione con la cessazione di ogni attività. Ebbene, è di dominio pubblico che la Fondazione nel 2020, nonostante avesse perso 6.264.081 euro, senza che fosse deliberato alcun provvedimento d’integrazione del patrimonio, ha continuato la sua attività. Nel 2021 ha perso ulteriori 21.217.315 euro e nel 2022 altri 54.784.542 euro. Il 17 gennaio 2023, prima di ufficializzare con il bilancio la perdita del 2022, è stata eliminata la disposizione a garanzia della presenza del patrimonio minimo con una modifica dello statuto. Infine nel 2023 è stata registrata un’ulteriore perdita di 33.725.504 euro, con un totale di deficit patrimoniale cumulato pari a 107.800.743 euro. Insomma, la Fondazione continua ad operare in condizioni di deficit patrimoniale in costante peggioramento, mentre la recente memoria del procuratore della Corte dei Conti del Veneto ha suonato l’allarme: i debiti finali in buona sostanza rischiano di finire tutti a carico dello Stato italiano e degli Enti territoriali coinvolti nella gestione dei Giochi Olimpici 2026, il che fa della Fondazione un organismo che sicuramente riversa nel pubblico le conseguenze delle sue azioni. È abbastanza – conclude Zanella -perché Giorgia Meloni si assuma le sue responsabilità in parlamento”.