Ministro Patuanelli a Rtl 102.5: “nessuna pressione dagli industriali, pronti a garantire tutti i prestiti delle banche alle aziende”

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Il Ministro per lo Sviluppo Economico Stefano Patuanelli è intervenuto martedì mattina ai microfoni di RTL 102.5 durante la trasmissione “Non Stop News”, programma condotto da Fulvio Giuliani, Giusi Legrenzi e Pierluigi Diaco

Oggi c’è un incontro tra lei, Conte e i sindacati. Qual è lo stato di salute del rapporto tra Governo e sindacati?

Credo che il rapporto che abbiamo con tutte le parti sociali, con tutti i corpi intermedi, è costante e costruttivo. E’ chiaro che io vedo in modo evidente un unico che ci accomuna in toto: l’unica preoccupazione di tutti è tutelare la salute dei cittadini. E’ giusto dire che anche le parti produttive devono rallentare, gli imprenditori stanno facendo la loro parte resistendo in un momento di grande difficoltà, i lavoratori stanno dando una grandissima prova di sensibilità nel comportarsi cercando di mantenere  tutte quelle regole che abbiamo messo in campo per limitare la diffusione del virus. Credo ci sia uno spirito di unità nazionale che è giusto che ci sia perché stiamo vivendo una tragedia, la più grande dal dopoguerra certamente ma forse la più grande nella storia del nostro paese rispetto all’impatto che il coronavirus sta avendo sui cittadini. Vedo sfumature tra le diverse posizioni ma non vedo voci fuori dal coro. L’interesse di tutti è salvare le persone e mettere in sicurezza i lavoratori.

Proprio perché siamo insieme e siamo una comunità può spiegarci la sua frase di ieri? Quando ha detto in un’intervista “non abbiamo ceduto agli industriali” ce lo può spiegare?

Il titolo di quell’intervista rappresenta una spiegazione tutto sommato succinta del ragionamento fatto durante l’intervista. Ho risposto alla domanda ‘avete ceduto agli imprenditori?’ e ho detto ‘No’, anche perché non c’era nulla da cedere perché ci siamo confrontati con spirito costruttivo, dopodiché il titolo è uscito in quel modo lì ma rappresentava solo in parte il ragionamento. Sia chiaro che non c’è stata nessuna pressione da parte degli imprenditori o di alcuna categoria rappresentativa degli imprenditori che volesse spingere per farci lasciare aperte cose che non servono. Non è così, non c’è mai stata questo tipo di pressione o questa forzatura, c’è stato grande senso di responsabilità da parte di tutti.

Ci sono poi i comuni cittadini che si stanno facendo tante domande, dai mutui, ai cento euro, al percezione è che ci sia ancora confusione.

Io non credo che ci si possa dimenticare del fatto che abbiamo fatto che è praticamente una legge di bilancio in una settimana modificando molte cose per i cittadini e per le imprese ed è chiaro che se per una legge di bilancio ci si prepara durante quattro mesi e i provvedimenti maturano e diventano operativi progressivamente, qui i tempi sono molto ristretti ed è chiaro  che ci siano delle procedure per i benefici che abbiamo messo nel provvedimento che devono essere chiariti meglio. Ci sono i siti e i canali istituzionali dei diversi ministeri di competenza, dal Ministero dello sviluppo economico, quello de Lavoro, INPS che in questa fase ha un ruolo importante, c’è un’interlocuzione in capo a MES e MISE con gli istituti bancari per chiarire quello che le banche possono fare.

Ma i siti istituzionali non dicono quando arriveranno questi soldi. Non crede che la comunicazione da parte del Governo deve avvenire a cose fatte perché farla con gli annunci rischia di confondere gli italiani? Perché fare la comunicazione di sabato sera quando la stretta sarebbe arrivata lunedì ?

Sabato sera l’intervento del Presidente del Consiglio è stato necessario per il dovere di trasparenza che abbiamo nei confronti dei cittadini e annunciava la stretta alle imprese. Era giusto informare gli italiani di ciò che stavamo facendo perché se fosse arrivata direttamente lunedì avremmo avuto la critica opposta e ci avrebbero chiesto perché lunedì per lunedì stesso, c’era da preparare anche le persone che dopo 48 ore andavano a lavorare, abbiamo messo un tempo ‘materasso’ di due giorni perché così anche le imprese che devono chiudere si preparano alla chiusura. Credo ci sia una comunicazione tempestiva necessaria e dopo la redazione dei documenti. Per quanto riguarda la questione dei mutui è un decreto legge, quindi non ci sono annunci, è un testo uscito dal consiglio dei ministri. L’Italia è il primo paese che ha fatto uno stanziamento così importante di cassa reale per i propri cittadini e le proprie imprese, ad oggi l’Italia ha messo 25 miliardi con una leva di oltre 340 miliardi di liquidità per le imprese. Dopodiché anche su questo anche gli altri paesi seguiranno l’esempio che stiamo dando, abbiamo un’interlocuzione costante, tutti i ministri per le proprie competenze, con gli altri ministri europei che ci stanno chiedendo cosa  stiamo facendo per poter copiare, evidentemente abbiamo quindi affrontato una situazione che nessuno ha mai affrontato con grande responsabilità. In una situazione che ci siano state sbavature è possibile perché nessuno  infallibile e può capitare di fare una scelta che all’inizio sembra giusto e dopo no, ma non credo che abbiamo sbagliato tanto.

Come è possibile far arrivare liquidità alle imprese che chiuderanno da domani e che tra un mese hanno il problema di pagare stipendi, contributi e fornitori? Come facciamo a far arrivare subito la liquidità?

Con il coinvolgimento dei sistemi bancari presso i quali lo Stato presta garanzia statale o attraverso la disponibilità economica dell’Europa. Credo che l’eurobond sia l’unica risposta possibile, proprio per garantire una spalmatura del rischio che deve riguardare l’intero sistema europeo. Visto che dal punto di vista materiale abbiamo già iniziato a immettere liquidità, penso al miliardo e mezzo sul fondo centrale di garanzia PMI, al miliardo e sette che diamo al sistema bancario per aumentare la parte di conto garanzia statale. Credo che le cose fondamentali siano due: non si può pensare che le banche vadano ad erogare quei prestiti sulla base dell’andamento economico di impresa perché ci troveremmo con un mare di imprese che, ovviamente, non hanno un conto economico attivo visto che stanno fatturando zero in questo momento. Secondo momento essenziale è allungare al massimo i tempi di restituzione, perché se anche oggi ti do a disposizione 5 milioni di euro e poi te li chiedo in cinque anni è chiaro che è probabile che l’incidenza di questa grande crisi economica si prolungherà per più di cinque anni, quindi devo darti la possibilità di restituire quei soldi tra dieci e quindici anni. In questa settimana confidiamo di emanare tutte le disposizioni anche attraverso l’Agenzia delle entrate che ha un ruolo fondamentale per la parte imprese, così come l’INPS per quanto riguarda i sussidi assistenziali, quindi la cassa integrazione ordinaria, straordinaria e in deroga e tutti gli interventi che riguardano i bonus per le babysitter, il congedo parentale, entro questa settimana dobbiamo concludere la parte delle direttive. Ci vuole anche un po’ di comprensione della difficoltà che c’è nel gestire una comunicazione efficace che deve essere capillare e arrivare a tutti, quindi la comunicazione deve essere molto efficace nel trasmettere le diverse misure e deve essere oggettivamente chiaro, all’interno dei meccanismi decisionali, come risolvere i problemi puntuali. Anche a me arrivano decine di domande su questioni specifiche

Lei ha detto che lo Stato farà da garante ai prestiti che le banche erogheranno alle imprese.

E’ sempre stato così e lo faremo ancora di più ma credo che nel decreto approvato la scorsa settimana nel Consiglio di Ministri ci siano tre canali di garanzia che generano leve di finanziamento: il fondo centrale PMI da un miliardo e mezzo, un miliardo e sette circa che abbiamo dato al sistema bancario come contro garanzia e cinquecento milioni a Cassa deposito e prestiti per la contro contro garanzia, certo questo è l’inizio. E’ fondamentale che il sistema finanziario e bancario italiano sia pronto a collaborare da questo punto di vista, credo che nessuno si tirerà indietro.