“La Regione del Veneto è caratterizzata dalla presenza di diverse lingue minoritarie dovute alla sua posizione geografica. Oltre all’italiano, sono ufficialmente riconosciute il ladino, il cimbro ed il friulano e fino al 2017 anche la lingua germanofona parlata nel sappadino, territorio successivamente passato al Friuli Venezia Giulia. Così in un comunicato la consigliera regionale del gruppo Zaia Presidente Silvia Cestaro che aggiunge: “Ho presentato un progetto di legge ‘Promozione delle minoranze linguistiche presenti nella Regione del Veneto’, che ha tra le finalità la tutela del plurilinguismo sul territorio regionale superando e abrogando la precedente normativa regionale che risale al 1994”.
“Oltre alla tutela di queste comunità, – evidenzia Cestaro – si crea la possibilità di finanziare le associazioni culturali e altre comunità etniche e linguistiche storicamente presenti nel Veneto. La Regione del Veneto, si legge nel progetto di legge, in attuazione dei principi dell’art. 2 dello Statuto Regionale, riconosce le comunità etniche e linguistiche storicamente presenti nel Veneto prevedendo i finanziamenti a sostegno del recupero, della conservazione e per lo sviluppo della cultura e della lingua proposte dalle associazioni e dai comitati che rappresentano le comunità di minoranza riconosciuta”.
“Con questo progetto di legge – sottolinea Cestaro – puntiamo alla difesa, al recupero, alla conservazione e valorizzazione delle testimonianze storiche che legano le comunità al proprio territorio. Così come intendiamo tutelare la ricerca storica e linguistica, la pubblicazione di studi, ricerche e documenti, i corsi di cultura locale, la valorizzazione della lingua e della toponomastica”.
“Il Pdl prevede: la creazione e la valorizzazione di musei locali o di istituti culturali; l’organizzazione di manifestazioni per far conoscere e dare valore ad usi, costumi e tradizioni proprie delle comunità; l’apprendimento delle lingue minoritarie come parte dell’educazione permanente nelle varie classi di età, sostenendo corsi e iniziative didattiche e formative; l’affermazione dei principi di valorizzazione delle diversità linguistiche e culturali a tutela dei gruppi linguistici nelle sedi di organismi interregionali, nazionali ed europei; il gemellaggio dei comuni o di altri enti locali esistenti sulle aree di insediamento dei gruppi linguistici della Regione”.
“La proposta di legge, aggiornata nei contenuti e nella norma finanziaria supera e si sostituisce alla precedente legge regionale n.73 del 1994 ‘Promozione delle minoranze etniche e linguistiche del Veneto’. Infine, – conclude Cestaro – la Regione acquisisce il patrimonio bibliografico, culturale dell’Istituto Ladin de la Dolomites di Borca di Cadore”.