Minors del basket “cancellate”, le tre proposte dell’Argine per risolvere la crisi

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Di seguito pubblichiamo le tre proposte per uscire dal complicato momento vissuto dallo sport e dal basket vicentino diffuse dall’Argine, storica società del quartiere Ferrovieri con un florido settore giovanile e la prima squadra in seri D: “il nostro auspicio – scrivono – è che la richiesta del Presidente della Fip Veneto Roberto Nardi ad una collaborazione di tutto il movimento per cercare di uscire assieme da questo momento così complicato, venga raccolta da molte società”.

1 – Riteniamo che si debba annullare la stagione 2019/20, senza decretare alcuna promozione o retrocessione a livello senior e non assegnando alcun titolo giovanile. Questo seppur triste epilogo, eviterebbe alla FIP innumerevoli ricorsi che intaserebbero la giustizia federale ritardando di conseguenza l’avvio della prossima stagione.

2 – Annullato il campionato, e per dare comunque la possibilità alle società che ne hanno l’ambizione anche perchè, magari, avevano investito di piu’ economicamente in questo sfortunato torneo, a nostro avviso è necessario prevedere la possibilità di iscrizione “libera” (ma disciplinata da punteggi di merito,) ai tornei regionali senior 2020/21.
Alla base di questa apertura c’e’, purtroppo, la certezza che più di qualche compagine, il prossimo anno, non sarà in grado di sostenere i costi necessari per iscriversi al campionato di appartenenza.
I criteri di scelta che la FIP dovrebbe considerare per iscrivere le società ai vari campionati (punteggio), a nostro avviso potrebbero essere (in ordine di importanza):
a) Campionato disputato 2019/20. Ad esempio 10 punti se, nella stagione precedente, si giocava nel torneo al quale si chiede l’iscrizione anche per il 2020/21, 8 punti se si giocava nella categoria immediatamente inferiore, 6 per due categorie sotto ecc..
b) Settore giovanile. Ad esempio, 1 punto per ogni campionato giovanile disputato nel 2019/20. Si potrebbero anche prevedere piu’ punti (o frazioni di punti) per campionati Gold od Eccellenza.
c) Ulteriori punti da assegnare per ogni giocatore convocato in selezioni nazionali e/o regionali nella stagione 2019/20.
Quelle sopra elencate sono solo alcune indicazioni, alle quali si potrebbero aggiungere quelle legate all’impianto di gioco, all’assenza di debiti con FIP e amministrazioni (comune per palestre ecc..).

3 – Per i campionati giovanili la situazione non è piu’ semplice. Infatti, concludendo i campionati a metà stagione, si è creato innanzitutto un problema di “formazione giovanile” in quanto i ragazzi non hanno disputato le partite minime previste per guadagnare l’anno di formazione che sarà poi indispensabile per valutare il giocatore in termini NAS una volta uscito dall’attività giovanile.
Quindi, innanzitutto, si dovrebbe “condonare” la formazione per la stagione 2019/20 a tutti i giocatori in età giovanile o, perlomeno, a quelli che, per almeno una partita, sono stati inseriti a referto in questo campionato.
Oltre a questa idea, crediamo che si potrebbe mettere in pratica, già dal prossimo anno, la proposta che da tempo circola tra gli addetti ai lavori, e cioè di instaurare le cosiddette “annate dispari”, eliminando la già sgangherata Under 20 e creando le categorie U19 e U17.
Si darebbe cosi’ la possibilità ai giocatori delle annate 2002 e 2003 (quarta e quinta superiore) e 2004 (terza superiore) di giocare un’altra stagione piena contro ragazzi della loro età, facendo in tal modo coincidere il ciclo delle giovanili con il percorso scolastico secondario di primo e secondo grado.
Cosi’ facendo, nella prossima stagione, eliminata l’U20, tra i non svincolati rimarrebbe solo l’annata del 2001 a non avere un campionato giovanile.
Per ovviare a questo, e premesso che per l’U19 eccellenza (e perché no anche Gold?) al pari dell’attuale U18 eccellenza si potrebbero inserire 3 fuori quota del 2001, pensare ad una agevolazione in termini di contributi FIP per chi inserisce nei propri gruppi senior i 2001 darebbe forse maggior possibilità a questi ragazzi di trovare una squadra per giocare nel loro ultimo anno da vincolati.
Ma l’ordinamento dei campionati, purtroppo, non è l’unico punto di domanda al quale è necessario dare una risposta.
Infatti, l’interrogativo che probabilmente preoccupa di più tutti coloro che si occupano di Pallacanestro, e a cui abbiamo accennato anche sopra, è legato a quante saranno le società in grado di risorgere sulle macerie economiche che la valanga Covid19 lascerà dietro di se.
Se si vuole che le compagini abbiano la forza per ripartire dopo la “tempesta”, è necessario che anche la Federazione si intesti dei dolorosi ma necessari sacrifici.
Stiamo parlando ovviamente delle tasse federali che, inevitabilmente, dovranno essere nettamente ridotte nella prossima stagione sportiva, per evitare che sia proprio “mamma” FIP a soffocare il desiderio di rinascita delle realtà minori.
Analogo argomento è da usare verso le amministrazioni pubbliche (comuni e provincie), alle quali deve essere richiesta una sospensione (annullamento), almeno per una stagione, dei canoni per l’utilizzo degli impianti sportivi. In questo senso, fondamentale sarà la capacità delle associazioni sportive (non solo cestistiche) di fare squadra per aver maggior peso nell’avanzare tali richieste alle varie amministrazioni.

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