
La miopia, un errore refrattivo che causa difficoltà nella visione da lontano, è diventata sempre più comune a livello globale. Si verifica quando i raggi luminosi si focalizzano davanti alla retina, anziché direttamente su di essa, a causa di un’eccessiva lunghezza assiale dell’occhio o di una curvatura corneale troppo accentuata.
Dagli anni ’90 a oggi, la ricerca e l’innovazione tecnologica hanno rivoluzionato il modo in cui viene affrontata, passando da approcci chirurgici più tradizionali dell’operazione miopia a soluzioni avanzate e personalizzate che migliorano significativamente la qualità della vita dei pazienti.
Gli anni ’90: l’inizio della rivoluzione chirurgica
Negli anni ’90, la chirurgia refrattiva ha cominciato a imporsi come valida opzione per correggere la miopia. Una delle prime tecniche ampiamente utilizzate fu la PRK (cheratectomia fotorefrattiva), che prevedeva la rimozione dello strato superficiale della cornea (epitelio), seguita dal rimodellamento della cornea tramite laser ad eccimeri. Sebbene efficace, la PRK comportava un periodo di recupero più lungo e un certo grado di discomfort post-operatorio.
Verso la fine del decennio, è stata introdotta la tecnica LASIK (Laser-Assisted In Situ Keratomileusis), che ha rappresentato un notevole progresso. Utilizzando un microcheratomo meccanico, veniva creato un flap corneale per permettere al laser di agire sugli strati più profondi. Questo metodo ha ridotto significativamente il tempo di recupero e migliorato il comfort del paziente.
Gli anni 2000: l’era della personalizzazione
Con l’inizio del nuovo millennio, la chirurgia refrattiva ha subito un’ulteriore evoluzione. L’introduzione della tecnologia wavefront-guided ha permesso di personalizzare gli interventi LASIK sulla base delle aberrazioni ottiche di ordine superiore di ciascun paziente, ottenendo risultati visivi ancora più precisi.
Contemporaneamente, è entrato in uso il laser a femtosecondi per la creazione del flap corneale, sostituendo progressivamente il microcheratomo. Questa innovazione ha reso l’intervento più sicuro e preciso, riducendo le complicanze legate alla fase di taglio.
In parallelo, è cresciuto l’interesse verso il trattamento non chirurgico della progressione miopica nei bambini e adolescenti. I colliri a base di atropina a basso dosaggio (es. 0,01%) si sono dimostrati efficaci nel rallentare l’allungamento assiale dell’occhio, una delle principali cause dell’aggravarsi della miopia.
Gli anni 2010: nuove frontiere
A partire dal 2010, è stata introdotta la tecnica SMILE (Small Incision Lenticule Extraction), che ha segnato una nuova fase nella chirurgia refrattiva. Minimamente invasiva rispetto alla LASIK, la SMILE utilizza un laser a femtosecondi per creare un lenticolo di tessuto corneale all’interno dello stroma, che viene poi estratto tramite una piccola incisione.
Tra i principali vantaggi della SMILE vi sono una minore incidenza di secchezza oculare, una migliore stabilità biomeccanica della cornea e l’assenza di flap, riducendo il rischio di complicazioni traumatiche a lungo termine.
Sempre in questo decennio, numerosi studi hanno evidenziato l’importanza di interventi ambientali e comportamentali nella prevenzione della miopia nei bambini. È stato dimostrato che trascorrere almeno due ore al giorno all’aperto e limitare l’uso prolungato di dispositivi digitali può rallentare significativamente lo sviluppo miopico.
Oggi: verso il futuro
Oggi, la gestione della miopia si basa su un approccio multidisciplinare che combina chirurgia, trattamenti farmacologici e interventi comportamentali. La tecnologia continua a evolversi, con nuove soluzioni come le lenti a contatto multifocali e le lenti intraoculari per miopie elevate. Inoltre, la ricerca si concentra su metodi innovativi per prevenire la progressione della miopia e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
In questo contesto, il Gruppo Refrattivo Italiano rappresenta un’eccellenza nel panorama della cura oculistica. Grazie a un team di specialisti di altissimo livello, all’uso delle tecnologie più avanzate e a un approccio attento e personalizzato, il gruppo si distingue per accompagnare i pazienti in ogni fase, dal primo contatto fino al post-operatorio, garantendo risultati sicuri e soddisfacenti.
Dagli anni ’90 a oggi, potremmo concludere, l’evoluzione degli interventi per la miopia ha trasformato il panorama della cura oculistica. Grazie ai progressi tecnologici e scientifici, i pazienti hanno accesso a soluzioni sempre più efficaci e personalizzate, aprendo la strada a un futuro in cui la miopia sarà gestita in modo ancora più avanzato e integrato.