Mirko De Carli (PdF): “Piano nazionale per la Famiglia”

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Finita la campagna elettorale delle europee scompaiono rapidamente dall’agenda politica del governo gli impegni presi con le famiglie italiane: dalla riduzione fiscale passando per azioni a sostegno della natalità, tutte promesse che rimangono ascritte all’album delle “foto da repertorio” per ottenere qualche prima pagina di giornale. Ora è evidente più che mai quanto sia necessario un vero e proprio “Piano nazionale per la famiglia”: l’emergenza natalità è il tumore che affligge il nostro paese e il nostro continente e va combattuta ponendo al centro dell’azione di governo una serie di misure shock in grado di creare le condizioni economiche, sociali e culturali affinché torni al primo posto della scala valoriale delle generazioni più giovani il “fare famiglia” e “fare figli”. Come? Passando dalle parole ai fatti. Con 8 semplici e pratiche mosse, da affiancare al già rivoluzionario “reddito di maternità”:

    • un assegno annuale di oltre 30 mila euro per le famiglie numerose (dai 3 figli in poi), comprensiva esenzione a vita dall’IRPEF per le mamme con più di 4 figli;
    • esenzione totale e a vita dal pagamento dell’IRPEF per tutte le donne che partoriscano e si prendano cura di almeno 4 figli;
    • un prestito a interessi ridotti di almeno 30.000€ per le donne under-40 che si sposano per la prima volta; un terzo del debito verrà estinto alla nascita del secondo figlio, gli interessi verranno cancellati alla nascita del terzogenito;
    • un piano di prestiti a interessi e garanzie di “bancabilità” agevolate e tutelate per famiglie con almeno un bambino per permettere loro di comprare casa;
    • un assegno di 3.000 euro dopo la nascita del secondogenito come aiuto per il mutuo e, dopo il terzo bambino, di 12.000€. Ogni nuovo arrivato in famiglia permetterà alla famiglia di ricevere un assegno di oltre 3 mila euro;
    • il congedo parentale per i nonni fino al terzo compleanno dei nipoti;
    • l’estensione della rete di asili (in pieno regime di libertà scolastica) favorendo il riconoscimento giuridico nazionale delle cosiddette “scuole parentali”;
  • un sussidio di almeno 7.000€ per l’acquisto di una macchina da sette posti per le famiglie numerose.

Utopia? Assolutamente no, già il governo ungherese (dopo una partecipata e fruttuosa consultazione popolare) ha messo in atto un piano simile con ottimi risultati in termini di crescita del PiL e di inversione di rotta della bilancia demografica. La regola aurea per ogni economia che voglia ritornare a prosperare e per ogni paese che voglia rimettere in condizione di “sperare” il suo popolo è una e una soltanto: tornare a mettere al mondo figli. Come? Ripartendo da nuovi nuclei familiari stabili che nascono. Non mi nascondo dietro un dito, l’obiettivo è ambizioso ma scorporando dal rapporto deficit\Pil i cosiddetti “investimenti produttivi” potremo davvero mettere in pratica il più grande ed ambizioso “piano nazionale per la famiglia” che l’Occidente abbia mai attuato (inizialmente basterebbe reperire le risorse da riforme dannose come il reddito di cittadinanza e quota cento). È ora di dire basta alle misure tampone o alle briciole sotto al tavolo: servono soldi veri e meno tasse per le famiglie italiane che non arrivano a fine mese o non riescono nemmeno a nascere. Qui si gioca il nostro futuro e quello dei nostri figli.

di Mirko De Carli, coordinatore Alta Italia del Popolo della Famiglia