Se ti piace la compagnia di pochi privilegiati e non provi un odio insaziabile verso qualunque essere umano, ma dal momento in cui ti trovi in una folla cominci a odiare ogni cellula umana presente intorno a te, allora sei come me e questo articolo ti è rivolto.
Io mi definisco “parzialmente misantropa”, o al massimo, “misantropa in folla”. Lo so perché quando ci sono più di dieci persone intorno a me comincio a provare disagio, a diventare paranoica e diffidente, mi metto sulla difensiva e mi chiudo a riccio, cercando di scappare dalla situazione.
È praticamente sistematico quando mi ritrovo in strade affollate o luoghi chiusi, specie nei corridoi della scuola durante l’intervallo: quelli sono un supplizio, sono sormontata da troppi sguardi, voci, persone più alte che mi nascondono la vista, che mi imprigionano in una specie di massa calda e nauseabonda che mi impedisce di camminare e raggiungere in santa pace la mia classe.
E so di non essere l’unica a provare questo fastidio, quindi qui voglio mettere in chiaro ciò che non sopporto, sperando che le mie contorte congetture divertiranno o almeno saranno vagamente gradite a qualcun altro come me o a qualcuno che potrà ridere dei terribili problemi esistenziali che affliggono gli adolescenti di oggi.
Quindi, per dilettare i malcapitati lettori di questo articolo vi elencherò qui le tre, secondo me, principali problematiche degli ammassi di gente.
- Odio che in una folla nessuno si preoccupi di rispettare il mio spazio personale urtandomi di continuo e ignorando la mia esistenza: la folla è un posto odioso, soprattutto quando non ha un obiettivo, quando è solo un ammasso informe e ingiustificato che si pone tra me e la mia meta.
- Odio non poter analizzare ciascuno, è una specie di istinto che mi spinge a cercare se tra la gente non c’è un individuo che rappresenti un pericolo o qualcosa da evitare, come una persona insopportabile, qualcuno in cattiva salute che metterebbe a rischio la mia o come un tossico che potrebbe farmi svenire alitandomi in faccia o semplicemente un pazzo assassino, chi può sapere quali loschi individui si nascondono in una folla?
- Odio il caldo che si viene a creare quando tutti noi, membri di una folla, ci agitiamo come fossimo api in un alveare, secondo me questa è una delle cause dello scioglimento dei ghiacciai. Semplicemente, non sopporto questo ambiente in inverno, figuriamoci in estate, quando, oltre alla combinazione di calore umido e soffocante, fluttua anche un odore tipico della folla, molto particolare ed eccessivamente fetido (dovuto al grondante sudore della gente che continua spudoratamente a strofinarsi su di me).
Ovviamente questo testo non è diretto verso qualcuno in particolare, ma… chi è misantropo lo è fino in fondo e oggi sono in vena di essere odiosa, quindi per quelli che non mi capiscono o che credono che la misantropia sia un’invenzione, andatelo pure a dire a Platone, Aristotele o Jonathan Swift!
Di Iris Tamborero della classe 2A.
Mi chiamo Iris Tamborero, ho 15 anni e frequento il Liceo Scientifico “Da Vinci” di Bisceglie. Ascolto musica giorno e notte e ho un punto di vista del mondo in generale diverso dai miei coetanei. Non ho la minima idea di cosa voglio fare da grande perché tutto mi interessa e mi incuriosisce, sono ancora alla ricerca di una passione assoluta, ma so che imparare di più su ciò che mi piace è la strada giusta.