Misure a favore della residenzialità, dell’artigianato, dell’agricoltura e dello sviluppo delle isole di Sant’Erasmo e delle Vignole: il Consiglio comunale approva la Variante 38 al Piano degli Interventi

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Comune di Venezia
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Il Consiglio comunale, riunito oggi a Ca’ Farsetti, ha ratificato all’unanimità l’approvazione della Variante 38 al Piano degli Interventi per le isole di Sant’Erasmo e Vignole. Trascorsi i 30 giorni previsti per legge dall’adozione della Variante, durante i quali il documento è stato a disposizione del pubblico per la presentazione di eventuali osservazioni e opposizioni, il Consiglio ha recepito e controdedotto le due osservazioni pervenute e ha quindi proceduto all’approvazione definitiva della Variante.

Il documento approvato recepisce progetti e richieste presentati da cittadini, operatori economici e associazioni aggiornando il cosiddetto “Piano del sindaco” con l’obiettivo di agevolare “le esigenze abitative e di esercizio delle attività agricole” dei residenti, “attuando progetti sperimentali di promozione della cultura e dei prodotti agricoli tipici dell’isola, incentivando l’autonomia anche nella gestione delle manutenzioni del territorio”. Di fatto si rendono possibili interventi prima non consentiti dalla strumentazione urbanistica vigente.

Nell’allegato 1 della delibera si mettono nero su bianco le strategie e le linee guida alla base della variante:

    favorire il mantenimento e lo sviluppo della residenza, con l’effetto di mantenere in vita le attività esistenti e i servizi ai cittadini rivitalizzando il tessuto sociale ed economico;
    semplificare le regole di trasformazione degli immobili storici inseriti nei contesti urbani insulari, “oggi vincolati da previsioni di piano che impediscono l’adeguamento alle attuali condizioni di vita di chi sceglie di rimanere a vivere in questi luoghi”;
    inserire servizi alla persona decentrati (seppur minimi), permettendone la fruizione anche ai soggetti con difficoltà di spostamento dal luogo di residenza, favorendo una struttura di welfare urbano diffusa su tutto il territorio comunale;
    rafforzare l’oculata gestione del trasporto pubblico locale, favorendo l’uso del mezzo pubblico per i residenti dei centri minori di terraferma e rafforzando le linee acquee di collegamento con le isole lagunari;
    individuare e/o valorizzare spazi collettivi che favoriscano l’aggregazione, l’inclusione sociale, il gioco e lo sport, lo stare insieme, lo svolgimento di eventi pubblici e di manifestazioni d’ogni genere;
    favorire l’inserimento di nuove funzioni commerciali, turistiche e di servizio alla residenza, facilitando i processi di trasformazione e riqualificazione degli immobili esistenti.

Nell’allegato si elencano inoltre tutti gli aggiornamenti al Piano degli interventi: si tratta di misure a favore della residenzialità, dell’artigianato, dell’agricoltura e dello sviluppo economico dell’area. Si interviene per esempio sulle modalità di intervento sui 90 edifici codificati dal Piano degli Interventi (sarà possibile ampliare gli edifici classificati come “di pregio monumentale e di interesse storico testimoniale” in adiacenza o in corpo separato rispettando le prescrizioni dell’autorizzazione paesaggistica) e su quelli a uso residenziale situati in “area impropria” (13 in tutto, rischiavano la demolizione). Questi immobili d’ora in poi saranno considerati “edifici residenziali di recente costruzione”, assoggettandoli così alle norme della zona in cui si trovano.

Per quanto riguarda la tutela del paesaggio, invece, il documento dichiara che, “al fine di favorire l’insediamento di nuove aziende agricole e il mantenimento di quelle esistenti e di facilitare la trasformazione degli edifici esistenti per un loro adeguamento alle esigenze dei proprietari, si inserisce la possibilità di realizzare nuovi edifici e di operare sugli edifici esistenti in base alle norme della zona territoriale omogenea di appartenenza e se in possesso dei requisiti di legge. Le nuove edificazioni potranno essere realizzate esclusivamente lungo la viabilità principale come consuetudine, senza intaccare quindi il delicato rapporto tra terra e acqua che va ancora oggi tutelato”.

Viene modificata anche la norma di ristrutturazione urbanistica per la zona B R/U, situata nella zona nord (fronte laguna) del centro abitato, dando la possibilità di un modesto aumento delle volumetrie di eventuali interventi, mentre è stata prevista la possibilità di realizzare dei capanni in legno removibili in tutti gli appezzamenti di terreno a uso agricolo con superficie massima di 25 metri quadrati e altezza massima di 3 metri.

La Variante individua anche un’area pubblica nel perimetro di Forte Sant’Erasmo dove si realizzerà una struttura per valorizzare e far conoscere i prodotti locali, incentivando la multifunzionalità in agricoltura, mentre una zona a sviluppo residenziale sarà destinata a strutture ricettive all’aperto. Saranno infine istituiti a Sant’Erasmo 3 posteggi, di 30 metri quadrati ciascuno, in corrispondenza dell’area Torre Massimiliana e delle fermate Actv Chiesa e Punta Vela, in cui potranno essere insediati altrettanti chioschi commerciali fissi.