Misure anti-inquinamento a Vicenza, Asproso: “bisogna cambiare abitudini e stili di vita”

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“Da martedì 1 ottobre ritorna lo stop ai veicoli a benzina fino agli Euro 1 e diesel fino agli Euro 3 in centro storico e nella prima cintura urbana …”. Inizia così il comunicato diffuso dal Comune – riportato in un commento di Ciro Asproso di Coalizione Civica – per informare i cittadini sulle misure antismog, inserite nell’Accordo di Programma per il miglioramento della qualità dell’aria nel Bacino Padano; seguono una sfilza di dettagliate casistiche a seconda dei giorni di sforamento delle PM10, della obsolescenza dei veicoli, del loro utilizzo o della zona in cui ci si trova a circolare. Un vademecum fitto di norme e regole di comportamento, non tutte di facile decifrazione, su cui misurare il senso civico dei cittadini e sanzionare gli immancabili furbetti.

Adottare provvedimenti rispettosi dell’ambiente e incentivare le persone ad un uso più responsabile dei mezzi inquinanti è il dovere di una buona Amministrazione, ma quali sono le misure virtuose? Quali i provvedimenti esemplari che il nostro Comune intende porre in essere per dimostrare che non ci si limita a gestire l’emergenza? Come attuare un vero cambio di paradigma nel rapporto tra singolo cittadino e bene collettivo, tra progresso economico e tutela del territorio?

Qui le cose si complicano e infatti, se si esclude un generico richiamo a futuri accordi con SVT, manca qualsiasi riferimento a iniziative concrete che possano agevolare i cittadini, o dar prova di resipiscenza in materia di politiche ambientali.

Come prima cosa ci saremmo aspettati i Bus gratis nei giorni di allarme rosso e il ripristino della ZTL in Corso Fogazzaro; in seguito bisognerà limitare radicalmente i Piani di sviluppo edilizio e commerciale, innovare i mezzi e le modalità del trasporto pubblico, promuovere la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili …

Ma fino a quando continueremo a solleticare gli istinti individuali e consentiremo un uso privatistico dello spazio pubblico – come nel caso di Corso Fogazzaro – non sarà facile convincere, anche i più refrattari, a cambiare abitudini e stili di vita. Allo stesso modo, sarà sempre più difficile ottenere dei risultati concreti da iniziative estemporanee e dal carattere emergenziale.

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