La manifestazione di domenica che vuole circondare Miteni è incomprensibile e fuorviante alla luce dei nuovi dati sull’inquinamento da Pfas. Si vuole accerchiare simbolicamente un’azienda che ormai da tempo, secondo i dati Arpav, contribuisce solo per l’ 1% alla presenza dei Pfas negli scarichi del collettore delle industrie della zona, mentre si lasciano fuori dalla catena umana i responsabili del rimanente 99% (nella foto Sifoni Miteni per pulizia Pfas della falda, foto VicenzaPiu).
Le zone con maggiore contaminazione sono quelle in corrispondenza degli scarichi del collettore Arica, con epicentro in aree come Cologna Veneta o Arzignano dove la falda Miteni nemmeno arriva. In quegli scarichi i Pfas Miteni nel 2017 sono stati mediamente dello 0,89% del totale, secondo i dati ufficiali degli enti.
E’ una manifestazione che evidentemente circonda l’obiettivo sbagliato, uno stabilimento da cui esce già da tempo una parte irrilevante delle sostanze contro cui si protesta.
La storia dello sviluppo industriale di questo territorio e delle leggi che lo governano è complessa e Miteni, rispettando sempre le normative, ha certamente avuto un ruolo nel passato nella diffusione in ambiente dei Pfas; che non sia mai stata la sola però i dati oggi lo rivelano in modo esplicito.
Questa proprietà, questa amministrazione da quando si è insediata nel 2016, ha affrontato con impegno anche il problema dell’eredità precedente con risultati concreti e importanti: domenica si circonda l’unica industria della zona che depura le acque dai Pfas tanto da avere gli scarichi ai livelli delle acque potabili e che ha isolato la falda dall’ambiente.
Chi cerca facile consenso attaccando un simbolo invece di prendere atto della situazione e di trovare soluzioni, dimostra di non avere la volontà di affrontare e risolvere il problema. Domenica i manifestanti che circonderanno Miteni si concentreranno sull’1% del problema e lasceranno uscire indisturbato dal collettore Arica l’altro 99% dei Pfas.