Molestie nei luoghi di lavoro, 20.000 nel Vicentino: nasce il 19 marzo “BuonLavoro”, lo sportello dedicato di Cisl Vicenza

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Le molestie nei luoghi di lavoro continuano a essere un fenomeno tanto odioso quanto diffuso: secondo i dati Istat, in Italia si stima che siano 1 milione 404 mila le donne che hanno subito qualche forma di molestia fisica o ricatti sessuali sul posto di lavoro, 425 mila solo negli ultimi tre anni. Rapportati alla realtà vicentina, questi dati significano che nella nostra provincia sarebbero circa 20 mila le vittime di abusi nei luoghi di lavoro, più di 6 mila solo negli ultimi tre anni.
Numeri che devono far riflettere, anche perché sono moltissimi i casi che non vengono mai denunciati.
Un tema sul quale è necessario agire a vari livelli sia per quanto riguarda la prevenzione, sia per l’assistenza a chi ne è vittima, e proprio dalla necessità di integrare diversi livelli e tipologie di aiuto e assistenza è nato il nuovo Sportello BuonLavoro di CISL Vicenza, inaugurato oggi.
Si tratta infatti di uno spazio nel quale le vittime di molestie nei luoghi di lavoro hanno l’opportunità di trovare tutte le forme di aiuto di cui possono avere bisogno. Innanzi tutto ascolto e orientamento tra i diversi strumenti e possibilità a loro disposizione per tutelarsi, ma non solo: lo sportello infatti prevede, per chi ne farà richiesta, anche una consulenza legale un supporto psicologico.

A spiegare come è nata l’esigenza di questo nuovo sportello dedicato è Lorenza Leonardi, componente della Segreteria di Cisl Vicenza con delega per le politiche di pari opportunità: «Naturalmente come sindacato abbiamo sempre fornito assistenza a chi è vittima di abusi sul posto di lavoro – spiega – ma ci siamo resi conto che questo tema non può essere gestito come una vertenza qualsiasi: richiede un approccio e una sensibilità diversi, oltre alla capacità di fornire un’assistenza più ampia e allo stesso tempo integrata. Così abbiamo creato uno sportello in grado di accogliere, ascoltare, indirizzare e accompagnare attraverso punti di riferimento precisi le vittime. Un percorso di sostegno psicologico che aiuta la persona ad affrontare il disagio e la sofferenza connesse all’esperienza vissuta e i difficili passaggi da affrontare nel nuovo di lavoro, ma anche a far valere i propri diritti e a tutelarsi sotto tutti i punti di vista. Un supporto completo, quindi, che nasce dall’impegno coordinato di Cisl Vicenza, di un team di psicologi e di un gruppo di volontarie che si occuperà dell’attività di ascolto e orientamento iniziali».
Lo sportello sarà attivo tutti i lunedì dalle 15 alle 19, con accesso su appuntamento chiamando il numero 335 5409751 o scrivendo a buonlavoro.vicenza@cisl.it.
Una risposta concreta, dunque, a chi oggi è vittima di abusi e molestie nei luoghi di lavoro, ma in parallelo Cisl Vicenza punta l’attenzione anche sulla prevenzione, anche perché oggi gli strumenti ci sono. «Nel 2017 – prosegue Lorenza Leonardi – abbiamo raggiunto un risultato importante, sottoscrivendo con le principali associazioni di categoria accordi contrattuali che recepiscono le più recenti normative sul contrasto al fenomeno, e lo stesso è avvenuto nei recenti contratti per il settore della Scuola e il Pubblico Impiego. Lo strumento su cui intendiamo puntare è quello degli accordi aziendali, per inserirvi specifiche misure migliorative della normativa nazionale su questo tema, come è avvenuto ad esempio recentemente con la Marzotto». Le azioni concrete che possono essere intraprese attraverso questa via sono diverse: dall’istituzione di una commissione interna di monitoraggio ad iniziative di formazione e prevenzione specifiche, oltre all’adozione di un codice etico aziendale. «Come su molte problematiche – commenta il segretario provinciale di Cisl Vicenza Raffaele Consiglio – le sanzioni non bastano: serve un modello organizzativo più evoluto e più attento alle relazioni tra le persone nei luoghi di lavoro, e occorrono strumenti concreti per consentire la sua attuazione, il che significa anche risorse finanziarie per attivare nelle aziende da una parte strumenti efficaci di controllo e verifica, dall’altra azioni di sensibilizzazione ed educazione al rispetto di tutti i colleghi, qualsiasi sia il loro genere e posizione in azienda».

I DATI SUL FENOMENO IN ITALIA
Si stima che siano 1 milione 404mila (8,9%) le donne che hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali sul posto di lavoro: 425mila (2,7%) negli ultimi tre anni. Con riferimento ai soli ricatti sessuali sul luogo di lavoro si stima che, nel corso della vita, 1 milione 173mila donne (7,5%) ne sono state vittima per essere assunte, per mantenere il posto di lavoro o per ottenere progressioni nella carriera. Sono 167mila le donne che hanno subito queste forme di ricatto negli ultimi tre anni (l’1,1%); al momento dell’assunzione ne sono state colpite più frequentemente le donne impiegate (37,6%) o le lavoratrici nel settore del commercio e dei servizi (30,4%). La quota maggiore delle vittime, inoltre, lavorava o cercava lavoro nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche (20%) e in quello del lavoro domestico (18,2%). Nell’11,3% dei casi le donne vittime hanno subito più ricatti dalla stessa persona e il 32,4% dei ricatti viene ripetuto quotidianamente o più volte alla settimana. La grande maggioranza delle vittime (69,6%) ritiene molto o abbastanza grave il ricatto subito. Ciononostante, nell’80,9% dei casi, le vittime non ne hanno parlato con alcuno sul posto di lavoro. Quasi nessuna, inoltre, ha denunciato il fatto alle Forze dell’Ordine.
(fonte: Istat, febbraio 2018)