“I mondiali di Sci, in programma ora per l’inverno 2021 e le Olimpiadi invernali del 2026 a Cortina potranno anche rappresentare un volano per alcune attività economiche nel breve periodo, tuttavia anche in questo caso si è trascurato l’impatto ambientale sul territorio e le sue conseguenze economiche nel lungo periodo.”
Questo il pensiero della portavoce del Gruppo Misto Silvia Benedetti, che spiega: “Il costo di deturpare ecosistemi immutati da secoli ma che si basano su fragili equilibri come quello della montagna non viene monetizzato e quindi si è indotti a pensare che i soldi che girano per la costruzione delle infrastrutture e per l’evento dei mondiali di sci e delle Olimpiadi siano a saldo positivo. Il saldo invece è chiaramente negativo, in quanto i servizi ecosistemici hanno un valore inestimabile che, anche volendo, non vengono mai ripristinati del tutto, sia per un problema di costi che per l’impossibilità materiale di farlo. La sostenibilità e l’impatto zero delle grandi opere sull’ambiente sono promesse fatte molte volte, in sede di costruzione di grandi opere ma quasi mai rispettate, ed i Mondiali di sci purtroppo non costituiscono un’eccezione. La sostenibilità sarebbe abbattere migliaia di alberi per far spazio alle piste da sci? Quest’opera di abbattimento, oltre a sconvolgere l’ecosistema della fauna d’altura, rende un terreno già fragile ancor più suscettibile di frane. La sostenibilità sarebbe effettuare numerosi sbancamenti per migliori riprese televisive? Secondo me no, per questo sostengo pienamente i comitati e le associazioni che domenica 19 luglio marceranno dalle 9,30 a Cortina per ribadire il loro “no” alla distruzione del loro territorio. C’è il rischio elevato che dopo il 2026 a Cortina rimangano “cattedrali nel deserto” inutilizzate ed un ambiente deturpato per sempre: si tratterebbe di un costo inaccettabile ed insostenibile per Cortina e la sua montagna”, termina Benedetti.
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