Rucco muto, “canta” per lui Soprana: per Mondomostre in 15.000 a Il Trionfo del colore

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Rucco e Soprana
Rucco e Soprana

Registriamo l’ennesimo silenzio di Francesco Rucco, che, per governare la città, ha scelto il “mutismo” sulle questioni scottanti, questa volta quella sui visitatori di “Il trionfo del colore” (qui il comunicato ufficiale con i dati, ndr) l’esposizione gestita da Mondomostre, forse per distinguersi, almeno in questo, dal mediaticamente onnipresente Achille Variati o, meglio, per dare spazio a un’altra “puledra” di razza e anche lei scalpitante dopo, o con, la donazzaniana e “giovine” capogruppo di#RuccoSindaco, c’è chi la chiama caporuccoSimona Siotto.

Pubblichiamo, quindi, invece che la sua posizione ufficiale da assessore alla cultura, delega che il sindaco ha tenuto per sé, il relativo “comunicato diramato attraverso la portavoce del sindaco“, come quello di Isabella Dotto sul caso Aim – Ambrosetti – Checchinato, ma per conto non di una rappresentante ufficiale della giunta Rucco, come può essere l’assessore alla trasparenza e legalità, ma dalla presidente della Commissione Sviluppo Economico e Attività Culturali.

La comunque validissima Caterina Soprana, dimenticando, però, di presiedere una commissione “trasversale” a tutto il Consiglio comunale, ruolo con cui si firma, e di essere anche consigliera delegata, paradossalmente, alla Cultura di pace, semina nuove “guerre” dialettiche in nome e per conto del suo silente capo sui numeri “roboanti”, 15.000 visitatori de Il trionfo del colore.

Questi numeri sono stati, finalmente, resi pubblici dopo le mille suppliche al riguardo del “buon” Raffaele Colombara, da una società, Mondomostre, che per i suoi intrecci societari (ne scriveremo) non smentisce la vecchia passione della giunta Variati nello scegliersi interlocutori poco o punto chiari, ma, ovviamnte, confermati dal nuovo sindaco che per il cambiamento è tutto fuorché (penta)stellato.

Il comunicato di Soprana diramato tramite…

Dichiarazioni della Presidente di Commissione Caterina Soprana in merito ai dati forniti da MondoMostre sulla mostra Il Trionfo del Colore

Mi auguro che questi numeri mettano a tacere gufi e malelingue. Quindicimila visitatori dopo 52 giorni di mostra portano a considerare, in proiezione, un numero finale di oltre 30mila presenze.
Raramente Palazzo Chiericati ha potuto contare su simili afflussi, soprattutto se teniamo conto che il biglietto di ingresso alla mostra è dedicato, quindi non compreso in quello del museo.

I ringraziamenti a Mondomostre

Lasciatemi allora ringraziare MondoMostre per la qualità e il livello artistico de Il Trionfo del Colore, apprezzata non solo da esperti del settore, ma anche da tutti i visitatori che hanno avuto il piacere di ammirarla.
Palazzo Chiericati, poi, è stata una scelta legata, oltre che ad aspetti logistici (allestimento, climatizzazione, guardiania), anche alla volontà di far dialogare il museo Pushkin con l’arte veneta nella sua sede di provenienza, ossia Palazzo Chiericati.

L’inchino stavolta ironico a Variati

Una scelta giusta, di cui però saremmo ingrati se ci prendessimo tutto il merito, che va invece all’amministrazione che ci ha preceduto: la convenzione sottoscritta lo scorso 8 maggio dall’allora sindaco Variati chiaramente indica come sede della mostra a Vicenza Palazzo Chiericati. Colombara, suo consigliere, che tutto sembra sapere sulla mostra, forse non ne conosce la convenzione iniziale?

I numeri ma non solo

Il confronto con i numeri dei visitatori al Pushkin, poi, è ridicolo, vista la differenza “dimensionale” fra Vicenza e Mosca e considerato che a Mosca la visita alla mostra era gratuita in quanto compresa nel biglietto di ingresso al museo.

Al di là e oltre i numeri, la location e altri dettagli organizzativi, mi piacerebbe però che della mostra Il Trionfo del Colore si parlasse in termini di valore culturale, anche per elevare un pochino il livello di discussione rispetto a quello a cui è stato relegato dalle minoranze.

Il quesito culturale

Il punto è: devono essere solo i numeri il primo obiettivo di una mostra culturale? O meglio: può il mero dato numerico determinare il valore culturale di una mostra? Certo, anche i numeri fanno la loro parte in termini di indotto e di cassa di risonanza, ma fare cultura (e farla in modo serio e coraggioso) significa soprattutto produrre contenuti in grado di far crescere culturalmente la città, anche se non sempre queste azioni coincidono con numeri da capogiro, che peraltro possono essere richiamati mediante altre iniziative turistiche e commerciali, come lo stesso Vi Off sta dimostrando.

Più dei numeri contano i valori

“Il trionfo del colore” è espressione dei valori più alti del nostro territorio e non può essere soggetta unicamente ad una logica di guadagno. Non solo, la prestigiosa collaborazione con il Museo Pushkin ha conferito alla mostra una considerevole valenza internazionale, ben testimoniata dalle oltre 600 pagine di rassegna stampa che hanno portato il nome di Vicenza oltre i confini del territorio nazionale.

I consigli a Colombara, lo smemorato

Consiglierei quindi a Colombara e ai suoi colleghi di rinfrescarsi la memoria prima di tuonare contro scelte già deliberate dalla loro stessa amministrazione, disconoscendone peraltro la bontà pur di orchestrare polemiche strumentali e, ribadisco, colpevolmente mirate a minare il buon esito di una mostra che dovremmo avere tutti (soprattutto noi amministratori) interesse a sostenere e a promuovere, in quanto risorsa preziosa per la città.

Caterina Soprana
Presidente IV Commissione “Sviluppo economico e attività culturali”.
Lista Rucco Sindaco