Il monitoraggio, nella settimana 28 luglio-03 agosto, rileva un ulteriore aumento dei nuovi casi (+19,9%) e degli indicatori ospedalieri: +36,3% di pazienti ricoverati in area medica, +36,5% nelle terapie intensive, anche se l’impatto sugli ospedali è ancora minimo. Continuano a salire anche i decessi (+8,1%). Oltre 15 milioni di over 60 (n. 15.135.063) hanno completato il ciclo vaccinale (84,62%).
Il trend dei nuovi casi (qui tutte le analisi di Luca Fusaro su ViPiu.it, ndr) è in crescita per la 4? settimana consecutiva: 38.328 i contagi segnalati (+19,9%).
Aumentano gli attualmente positivi da 70.310 a 94.216 (+34%). Dal picco del 28 marzo si è passati da 573.235 a 94.216 (-83,6%).
Il 97,4% dei casi attivi è in isolamento domiciliare, il 2,3% ricoverato con sintomi, lo 0,3% in terapia intensiva.
Sale il numero degli ospedalizzati da 1.800 a 2.454 (+36,3%). Dal picco del 6 aprile si è passati da 33.080 a 2.454 (-92,6%), in dettaglio i posti letto occupati in area medica sono scesi da 29.337 a 2.196 (-92,5%) e quelli in terapia intensiva da 3.743 a 258 (-93,1%). L’89,5% degli ospedalizzati è ricoverato in area non critica, il 10,5% in terapia intensiva. Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 540.855 a 91.762 (-83%).
Nell’ultima settimana i decessi si attestano a 120 (+8,1%), in media 17 al giorno grafico anche in copertina, ndr).
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- nuovi casi settimanali: da 31.963 a 328 (+19,9%);
- casi attualmente positivi: da 70.310 a 94.216 (+34%);
- ospedalizzati: da 1.800 a 2.454 (+36,3%);
- persone in isolamento domiciliare: da 68.510 a 91.762 (+33,9%);
- decessi: da 111 a 120 (+8,1%);
- ricoveri in terapia intensiva: da 189 a 258 (+36,5%);
- pazienti ricoverati con sintomi: da 1.611 a 2.196 (+36,3%).
Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID
L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti sale da 54 a 65.
I posti letto occupati in area medica sono il 4% (2.196 su 55.544), in terapia intensiva il 3% (258 su 8.616).
Col decreto-legge 23 luglio 2021 n. 105 pubblicato in GU n. 175 del 23-7-2021 cambiano i parametri. Si resta in zona bianca se si registrano meno di 50 contagi settimanali ogni 100mila abitanti. In caso di contagi settimanali tra 50 e 150 ogni 100mila abitanti per restare in zona bianca è necessario che il tasso di occupazione delle terapie intensive non superi il 10% o che il tasso di occupazione dei reparti ospedalieri non superi il 15%. Se i due parametri sono entrambi superati si passa in fascia gialla. Scatta la zona gialla anche se i casi settimanali superano i 150 settimanali ogni 100mila abitanti ma il tasso di occupazione delle rianimazioni non supera il 20% oppure quello dei reparti ordinari non supera il 30%. Scatta l’arancione se entrambi i parametri sono superati. La zona rossa è attivata nei territori dove l’incidenza settimanale dei contagi è pari o superiore a 150 casi ogni 100mila e si verificano entrambe queste condizioni: il tasso di occupazione dei posti letto in area medica supera il 40% e quello in terapia intensiva supera il 30%.
Testing
Aumenta il numero delle persone testate, ma si riduce quello dei tamponi.
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- numero di persone testate per settimana: da 351.135 a 257 (+1,7%);
- tamponi settimanali: da 1.458.229 a 446.311 (-0,8%).
Tasso di positività
Il tasso di positività è un indicatore della diffusione di una epidemia. Viene definito come il rapporto tra il numero di positivi rispetto ai tamponi effettuati. Un’altra possibile definizione considera i “casi testati” al posto dei tamponi. La ragione di questa definizione alternativa è dovuta al fatto che il numero di tamponi include anche quelli di controllo effettuati per accertare la guarigione di un soggetto positivo. Vediamo l’andamento di entrambi nelle ultime due settimane.
In Italia il tasso di positività calcolato sui tamponi cresce dal 2,2% al 2,7%, quello calcolato sui casi testati aumenta dal 9,1% al 10,7%.
L’aumento dei casi, da 31.963 a 38.328 (+19,9%), è dovuto esclusivamente alla maggiore circolazione del virus, infatti il tasso di positività calcolato sui tamponi è cresciuto dal 2,2% al 2,7%. Aumentano gli ospedalizzati (+36,3%) da 1.800 a 2.454 (+654), di cui 2.196 (+585) ricoverati con sintomi (+36,3%) e 258 (+69) pazienti in terapia intensiva (+36,5%). In Italia risultano 2.454 ospedalizzati positivi al SARS-CoV-2 su 59.257.566 abitanti (pop. residente al 1° gennaio 2021 – Fonte Istat) ossia 1 su 24.147. Dei 94.216 casi attivi il 97,4% è in isolamento domiciliare.
Vaccini
Nota metodologica: nel calcolo delle percentuali dei vaccinati utilizzo come dato non l’intera popolazione italiana ma la platea interessata ossia i soggetti ? 12 anni che secondo la stima dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 53.399.242.
Al 4 agosto (aggiornamento ore 06:09), il 10,54% della popolazione over 12 è in attesa della 2? dose (n. 5.630.777), il 62,14% ha completato il ciclo vaccinale (n. 33.183.256), il 27,31% non ha ricevuto alcuna dose (n. 14.585.209), il 72,69% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 38.814.033).
Gli over 80 che hanno completato il ciclo vaccinale sono il 92,34% (4.137.391 su 4.480.426).
Gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale sono 15.135.063 su 17.886.878 (84,62%), 15.911.841 hanno ricevuto almeno una dose (88,96%), 776.778 sono in attesa della 2? dose (4,34%), 1.975.037 non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino (11,04%).
Vediamo in dettaglio la percentuale di vaccinati per fasce di età.
Gli over 60 che hanno completato il ciclo vaccinale sono così suddivisi: 94,08% degli over 90 (n. 766.850), 91,96% della fascia 80-89 (n. 3.370.541), 86,27% della fascia 70-79 (n. 5.146.053) e 78,64% della fascia 60-69 anni (n. 5.851.619).