Il trend dei nuovi casi (qui tutte le analisi di Luca Fusaro) è in crescita per la terza settimana consecutiva: 3.586 i contagi segnalati (+121,9%, grafico in copertina). Aumenta il numero degli attualmente positivi da 6.097 a 8.958 (+46,9%). Dal picco del 28 marzo si è passati da 39.649 a 8.958 (-77,4%).
Il 99,2% dei casi attivi è in isolamento domiciliare, lo 0,7% ricoverato con sintomi, lo 0,1% in terapia intensiva.
Si registrano 20 ospedalizzati in più (+19 i ricoverati con sintomi, +1 in terapia intensiva). In dettaglio, dal picco del 7 aprile, i posti letto occupati in area medica sono scesi da 1.720 a 60 (-96,5%), mentre quelli in terapia intensiva, dal picco dell’8 aprile, da 305 a 12 (-96,1%). Le persone in isolamento domiciliare, dal picco del 28 marzo, sono calate da 37.806 a 8.886 (-76,5%).
Nella settimana 17-23 luglio si dimezzano i decessi che passano da 6 a 3 (-50%). Nelle ultime 5 settimane i decessi sono stati 28 contro i 126 del periodo 15 maggio-18 giugno (-77,8%).
In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- nuovi casi settimanali: da 1.616 a 3.586 (+121,9%);
- casi attualmente positivi: da 6.097 a 8.958 (+46,9%);
- persone in isolamento domiciliare: da 6.045 a 8.886 (+47%);
- decessi: da 6 a 3 (-50%);
- ricoveri in terapia intensiva: da 11 a 12 (+9,1%);
- pazienti ricoverati con sintomi: da 41 a 60 (+46,3%).
Incidenza settimanale per 100.000 abitanti e occupazione posti letto COVID
L’incidenza settimanale per 100.000 abitanti sale da 33 a 74 dopo 9 settimane sotto la soglia di 50. I posti letto, al 24 luglio, occupati in area medica sono l’1% (60 su 6.000), in terapia intensiva l’1,4% (14 su 1.000).
Testing
Il numero dei tamponi settimanali passa da 175.835 a 226.921 (+29,1%), in media 32.417 al giorno.
Tasso di positività
Il tasso di positività è un indicatore della diffusione di una epidemia. Viene definito come il rapporto tra il numero di positivi rispetto ai tamponi effettuati. Un’altra possibile definizione considera i “casi testati” al posto dei tamponi. La ragione di questa definizione alternativa è dovuta al fatto che il numero di tamponi include anche quelli di controllo effettuati per accertare la guarigione di un soggetto positivo.
In Veneto il tasso di positività, calcolato sui tamponi, cresce da 0,92% a 1,58%. Una tale percentuale fa sì che si sono dovuti analizzare 63 tamponi per trovare un positivo (tamponi settimanali/casi settimanali).
L’aumento dei casi, da 1.616 a 3.586 (+121,9%), è dovuto principalmente ad una maggiore circolazione del virus, come dimostra il tasso di positività che sale da 0,92% a 1,58%, ma anche al notevole aumento dell’attività di testing (+29,1%). Dei 8.958 casi attivi il 99,2% è in isolamento domiciliare. Gli ospedalizzati risultano 72 (+38,5%), aumentati di 20 unità rispetto alla settimana precedente, 60 (+19) i ricoverati con sintomi (+46,3%), 12 (+1) i pazienti in terapia intensiva (+9,1%).
Vaccini
Nota metodologica: nel calcolo delle percentuali dei vaccinati utilizzo come dato non l’intera popolazione regionale ma la platea interessata ossia i soggetti ? 12 anni che secondo la stima dell’Istat sulla popolazione residente al 1° gennaio 2021 è pari a 4.374.306.
Al 25 luglio (aggiornamento ore 06:08), l’11,77% della popolazione over 12 è in attesa della 2? dose (n. 514.703), il 55,92% ha completato il ciclo vaccinale (n. 2.446.189), il 32,36% non ha ricevuto alcuna dose (n. 1.415.335), il 67,69% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (n. 2.960.892).
Coperture vaccinali per fasce di età
Gli over 60 che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino risultano 146.514 su 1.470.682 (9,96%), 1.326.089 hanno ricevuto almeno una dose (90,17%), 1.220.182 hanno completato il ciclo vaccinale (82,97%), 105.907 sono in attesa della 2? dose (7,2%).
Gli over 60 che non hanno ricevuto alcuna dose sono così suddivisi: 0% degli over 90 (n. 0), 1,88% della fascia 80-89 (n. 5.609), 9,33% della fascia 70-79 (n. 46.145) e 15,52% della fascia 60-69 (n. 94.760). Vediamo in dettaglio la percentuale di vaccinati per fasce di età.
Da sottolineare il problema nei dati degli over 90, infatti la somma delle percentuali dovrebbe dare 100% ed invece risulta 102,87%, di conseguenza anche le percentuali totali ne risentono (100,05%).