A seguito del gemellaggio tra il Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Bisceglie e l’Institute Saint-Lo di Agneaux, in Normandia, le classi 3^C, 3^A, 3^F hanno avuto la possibilità di visitare Mont-Saint-Michel: una roccaforte magica lontana dagli occhi della civiltà e dai suoi abiti più comuni che si innalza sola nell’Oceano Atlantico, poco fuori le coste nord-occidentali della Francia.
Mont-Saint-Michel tra le svariate emozioni ci ha regalato un panorama assolutamente singolare e mozzafiato, quello di un isolotto in balia dell’andirivieni delle maree, che, per molto tempo, hanno reso difficile il raggiungimento di questo luogo dove l’atmosfera è semplicemente surreale.
Origini
La storia di Mont-Saint-Michel comincia quando alcune tribù dedicarono l’isolotto al culto del dio Baleno. Ci sono testimonianze della presenza ininterrotta di vaste comunità celtiche nella zona e si ipotizza che l’isola svolgesse il ruolo di santuario per queste antiche popolazioni. A seguito della conquista romana della Gallia l’utilità del monte-santuario sparì, spianando la strada alla sua centenaria vocazione cristiana.
L’escursione
Durante l’esperienza didattica agli alunni e alle alunne è stata data la possibilità di visitare l’antico sito e approfondirne la sua storia e importanza. Prima tappa della nostra visita a Mont-Saint-Michel è stata la chiesa, dedicata all’arcangelo, che, secondo antiche fonti, ne decretò egli stesso la costruzione, comandandola in sogno al vescovo di Avranches nel VIII secolo. Durante il secolo seccessivo alla costruzione della Chiesa di San Michele, papa Giovanni XIII finanziò la costruzione di un’abbazia; un primo embrione di quello che è il monumentale complesso che oggi vale a Mont-Saint-Michel il titolo di patrimonio dell’Umanità.
Ovviamente la meta principale dell’escursione è proprio l’antica abbazia benedettina situata in cima al monte. Districandoci tra le stradine costellate da svariati e vivaci locali destinati alla ristorazione e alla vendita di souvenir, dopo una serie di interminabili scalinate, siamo giunti alla sua angusta entrata, che lasciava poi spazio a un largo corridoio iniziale che conduceva nella chiesa principale.
Al di sotto della colossale struttura è stato possibile vedere cinque cripte, testimonianza concreta dell’ultimo antico nucleo della prima costruzione, che consistevano nelle effettive fondamenta dell’abbazia. Sui loro tetti, infatti, grava il peso dell’intera struttura, costruita sul piano irregolare del monte.
Svariate le ristrutturazioni successive alla prima edificazione di Giovanni XIII, prima le due torri campanarie sulla facciata e poi del chiostro, ma la più radicale fra tutte fu quella del XVII secolo, che rivoluzionò completamente la geometria dell’abside e lo stile del complesso introducendo evidenti sezioni in gotico adattate all’informe geometria del monastero che ne rimodellano l’inconfondibile aspetto.
Finita la visita siamo ridiscesi nel borgo, guardandoci intorno un’ultima volta, increduli che la sola pietra grigia potesse aver reso tanto vario un posto sperduto come quello che rimane ancora oggi uno dei luoghi più spettacolari d’Europa. Mont-Saint-Michel è un posto unico, avvolto dal mistero, in cui è fin troppo facile lasciare andare la realtà e fare un tuffo nel passato. Recentemente i problemi di gestione e manutenzione dell’isola si stanno facendo più pressanti e le sue maree sempre più alte, ma, sicuramente, ancora nessuno è disposto a lasciar tramontare un luogo irreale e incantevole come questo, proprio come l’esperienza a Saint-Lo.
- Potrai visualizzare il percorso su AllTrails qui
di Michele Loiodice di 3C