In attesa dell’inizio del processo contro i 15 ex manager accusati di inquinamento ambientale da Pfas, da Montebello Vicentino sabato 19 giugno partirà una “passeggiata popolare” che pone l’accento anche sulla Tav. “La fascia pedemontana e la pianura veneta sono enormi bacini d’acqua – spiegano gli organizzatori dell’iniziativa -. Oggi il consumo di suolo, la cementificazione e l’inquinamento hanno compromesso questa delicata risorsa.
in questo territorio per molti aspetti fragile, si vorrebbe realizzare il tav, una grande opera inutile ma preziosa per le lobby del cemento, le banche che le finanziano ed i politici compiacenti. Solo a Montebello, tra le contrade Ronchi e Gambero, verrebbero realizzati 5 cantieri per un’estensione totale di circa 250.000 mq che consumerebbero
circa 221,34 m³ d’acqua al giorno. L’attuale stazione ferroviaria di montebello e la vicina sottostazione elettrica verrebbero demolite e riposizionate per fare spazio al treno veloce,
mentre due abitazioni in via fara dovranno essere abbattute. La stessa linea ferroviaria subirebbe diverse deviazioni per fare posto al Tav. Per finire il “tubone Arica” (uno dei principali vettori dell’inquinamento da Pfas) dovrebbe essere deviato per circa 1 km, nei pressi di contra’ Muzzi, in una zona in cui la falda acquifera e’ affiorante sul piano campagna. Scopriamo dove passa e che effetti puo’ produrre il Tav nella terra dei Pfas”.
