La Pro Loco Alte-Montecchio presenta la 26^ rassegna teatrale “Vasca d’Argento”: dal 5 ottobre al 9 novembre, al teatro S. Antonio, saranno cinque gli spettacoli proposti dalle compagnie di teatro amatoriali del Veneto scelte dal curatore della rassegna Bortolo Carlotto, presidente del Comitato Pro Loco Unpli Vicenza e grande appassionato di teatro.
“Lo scorso anno – afferma il presidente della Pro Loco Alte-Montecchio Giuseppe Ceccato – abbiamo avuto la soddisfazione di avere tutti i sabati un’ottima partecipazione da parte del pubblico. Ci auguriamo che quest’anno la cosa si ripeta e i montecchiani tornino con passione a frequentare il teatro cittadino”.
“Questa rassegna – sottolinea il sindaco Gianfranco Trapula – è la riprova del grande radicamento che il teatro amatoriale ha in Veneto e nella nostra città. Grazie alla nostra Pro Loco e all’Unpli provinciale per aver anche quest’anno proposto un programma di assoluto livello”.
“Iniziative come questa vengono proposte non solo per chi è da tempo appassionato di teatro – spiega il presidente della Commissione consiliare Cultura e Istruzione Saverio Gonella – ma anche per chi per la prima volta vuole avvicinarsi a questa splendida forma artistica, che sa sicuramente offrire grandi emozioni”.
Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21, con questo programma:Sabato 5 ottobre: “Soto a chi toca”, di Luigi Orengo e Gilberto Govi, regia Franco Fabrello – Compagnia “Piovene Teatro” di Piovene Rocchette (VI).
La ricca eredità dello zio d’America spetterà a chi, tra i cugini Dalle Luiare, per primo avrà un figlio maschio in modo che il nome non si estingua. Il fatto sconvolge la vita di una famiglia vicentina. Il superstizioso Bortolo non ha figli e in più è stato abbandonato dalla moglie già da dodici anni, il pacifico Emanuele è un vecchio scapolo e il devoto Gaetano, il più giovane, sta per farsi prete. Nonostante ciò, tra gli eredi si scatena una competizione alla quale cerca di partecipare anche la cugina Maddalena «tagliata fuori», in quanto femmina. Vengono a crearsi così situazioni esilaranti che porteranno a un finale imprevedibile. A chi toccherà?Sabato 12 ottobre: “L’erba del vicino”, scritto e diretto da Fabrizio Piccinato – Compagnia “ArteFatto Teatro” di Verona.
Una storia tutta da ridere, che narra le vicende di due famiglie di agricoltori, vicine di casa e amiche da sempre, che entrano in conflitto quando una delle due si arricchisce grazie all’innovativo progetto “Bio-latte” capace di far perdere letteralmente la testa a tutti.Sabato 19 ottobre: “Opera XXX, i semi della follia”, di Benoit Roland e Roberto Zamengo, regia di Benoit Roland – Compagnia “TeatroImmagine” di Salzano (VE).
XXX… per indicare un numero: 30. Trent’anni dalla fondazione di TeatroImmagine, celebrando questo traguardo con un nuovo progetto. Una sfida intrigante e folle accettata non senza pensare alla nostra tradizione: affrontare un vaudeville, genere teatrale che vedrà il suo successo verso la fine del XIX° secolo, ambientandolo negli psichedelici anni ‘70. Abbiamo trovato molte analogie fra il vaudeville e la Commedia dell’arte: innanzitutto i personaggi, con caratteri ben determinati ma senza intenzioni psicologiche, i ritmi incalzanti, i colpi di scena, la critica indirizzata a una determinata classe sociale, gli «a parte» al pubblico e soprattutto il comico di situazione. Abbiamo voluto fare un passo verso una direzione nuova, meno convenzionale e più sperimentale.Sabato 26 ottobre: “Ancora 6 ore”, testo e regia di Davide Stefanato – Compagnia “Amici del Teatro di Pianiga” di Venezia.
Antonio burbero contadino della provincia padovana, vive gli anni della sua vecchiaia nella sua grande casa di campagna, in compagnia della governante emiliana Lorella che nonostante i continui e coloriti contrasti, lo accudisce con amorevole cura. Non si avvede però che ultimamente, alcuni suoi parenti e conoscenti tramano animatamente per poter ottenere tutti o parte dei suoi beni in eredità. E cosi? mentre il figlio Ettore, abilmente manipolato dalla cinica ed arrivista moglie Adelaide, tenta di fargli firmare un ben “mirato” testamento, lo spiantato fratello Luciano, il furbo parroco del paese e lo pseudo medico personale, provano circuirlo con altri espedienti. Il divertente epilogo è ammantato di amaro romanticismo.Sabato 9 novembre: “Grisù, Giuseppe e Maria”, di Gianni Clementi, regia di Daniele Marchesini – Compagnia “La Moscheta” di Colognola ai Colli (VR).
Ambientata negli anni ‘50, la vicenda si svolge in una sagrestia della provincia veneta e vede per protagonista il parroco del paese, Don Gino, alle prese con i piccoli e grandi problemi dei suoi compaesani. In particolare si troverà a dover trovare soluzione ai guai di due sorelle: Maria, moglie di un minatore emigrato in Belgio, a Marcinelle, e Teresa, che tutti conoscono come seria e illibata. Alla loro storia si intreccia quella di altri personaggi, tra i quali il fedifrago farmacista del paese e il sagrestano Berto, invalido e bizzarro, vera e propria croce del povero Don Gino.Prezzi dei biglietti per singoli spettacoli: interi 8 euro; ridotti (aventi diritto per legge, soci Pro Loco, soci FITA, Carta Giovani, over 65) 6 euro; ragazzi (fino a 14 anni) 4 euro.Per info: www.prolocoaltemontecchio.it; tel. 0444 696546 da lunedì a venerdì dalle 16.30 – 18.30.
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