È stata celebrata questa mattina a Montegaldella (VI) la messa in suffragio del Colonnello dei Carabinieri Valerio Gildoni, in ricordo del suo sacrificio avvenuto quindici anni fa nell’adempimento del proprio dovere.
Alla cerimonia, officiata dal Cappellano militare della Legione Carabinieri “Veneto” Don Corrado Tombolan, hanno preso parte il Prefetto di Vicenza Salvatore Caccamo, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Giuseppe Moscati, il Vicario del Questore di Vicenza Nicolò D’Amico, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Col. Cosmo Virgilio, il Col. Nicola Roberto Lerario del Comando Interregionale “Vittorio Veneto” di Padova, il Generale dei Carabinieri in congedo Michele Vito Sarno, il sindaco di Montegaldella Ciro Piccoli, oltre al coordinatore provinciale dell’Associazione Nazionale Carabinieri, Maresciallo in congedo Giovanni La Face, assieme a una nutrita rappresentanza di militari dell’Arma e agenti di polizia in congedo.
Al termine della funzione religiosa, il sindaco di Montegaldella Piccoli ha reso omaggio con un discorso commovente e profondo alla memoria di Valerio Gildoni, ricordando, con lui, quanti ogni giorno lavorano per la sicurezza di tutti: “Spesso dimentichiamo che noi, i nostri cari, i nostri beni, sono salvaguardati da uomini e donne che operano spesso in condizioni molto delicate, pertanto mi sento di rivolgere un particolare ringraziamento a tutti i militari dell’Arma che agiscono nel nostro territorio e che con grande impegno e sensibilità, garantiscono una presenza costante e continua, rappresentando come sempre un punto di riferimento insostituibile per le comunità”.
Ha poi preso la parola il Comandante Provinciale dei Carabinieri Col. Moscati, il quale, dopo aver ricordato il gesto eroico del militare ed esaltato le sue virtù personali, ha voluto sottolineare l’importanza di mantenere vivo il ricordo del suo sacrificio, leggendo la motivazione con la quale è stata concessa, in data 14 maggio 2010, la Medaglia d’Oro al Valor Militare “alla Memoria” al Colonnello Gildoni: “Con ferma determinazione ed esemplare iniziativa, unitamente ad altri militari, avviava una delicata opera di persuasione nei confronti di un uomo che, in stato di alterazione psichica, si era barricato all’interno della propria abitazione esplodendo un colpo d’arma da fuoco all’indirizzo di una pattuglia di carabinieri precedentemente intervenuta. Resosi conto della situazione di estremo pericolo anche per l’incolumità degli altri presenti, con insigne coraggio e consapevole del grave e manifesto rischio, senza far uso dell’arma in dotazione, non esitava ad avvicinarsi, allo squilibrato per stabilire un contatto diretto e convincerlo a desistere, venendo proditoriamente attinto da un colpo di fucile che ne causava la morte. Fulgido esempio di elette virtù militari e altissimo senso del dovere, spinti fino all’estremo sacrificio. Nanto (VI), 17 luglio 2009”
Alla cerimonia religiosa, tenutasi nella Parrocchia di San Michele Arcangelo, è seguita la deposizione della corona d’alloro al vicino Monumento in pietra, che ricorda il drammatico episodio. Una cerimonia analoga si era svolta nella giornata di ieri a Città di Castello (PG), paese d’origine dell’Ufficiale, dove vivono ancora i familiari.