Tra i vini presentati all’evento dell’8 maggio a Trani, promosso da Partesa for Wine in collaborazione con Wine Specialists Council, abbiamo potuto degustarne alcuni provenienti dall’Abruzzo, una regione vitivinicola che abbiamo già avuto modo di presentare e decantare. L’Abruzzo, oltre alle due rinomate DOCG, vale a dire il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane e al Terre Tollesi o Tullum della provincia di Chieti, ci regala anche molti altri interessanti prodotti vinicoli, caratteristici sia sotto l’aspetto della freschezza, ma anche della struttura. In questo caso per i nostri lettori e le nostre lettrici abbiamo selezionato un Montepulciano d’Abruzzo di Francesco Massetti e un Cerasuolo d’Abruzzo di Jasci&Marchesani di Vasto (CH).
Quaranta Cinque, Selezione 2017, Montepulciano d’Abruzzo DOC, 16% vol.
Il prossimo anno l’azienda di Francesco Massetti festeggerà i suoi primi dieci anni di attività, ma questo giovane viticultore si è già ritagliato una fetta importante di mercato a livello nazionale, essendosi specializzato su due soli vitigni: il Montepulciano d’Abruzzo e il Trebbiano d’Abruzzo. Ci troviamo a Colonnella, in provincia di Teramo, nel nord dell’Abruzzo, su un terreno argilloso e ricco di detriti calcarei su un territorio un tempo contiguo al mare, ma ad una altitudine di circa 100 m.s.l.m. Qui Francesco Massetti ha deciso di abbassare addirittura a circa tre grappoli a pianta la resa dei sui vitigni, bandendo ogni forma di alterazione chimica e anche qualsiasi lievito selezionato, per accedere ad una produzione completamente naturale. La nostra selezione ricade su un Montepulciano d’Abruzzo DOC al 100% chiamato Quaranta Cinque del 2017, annata particolarmente pregiata. Si tratta di un vino che fermenta spontaneamente in acciaio, senza lieviti selezionati e senza controllo della temperatura, per poi affinare due anni in barrique, ma per un 50% in barrique nuove e 50% di secondo passaggio; infine, per altri 18 mesi affina in bottiglia. Alla vista Quaranta Cinque di presenta di colore rubino con unghia granata, denso e compatto, mentre al naso si avvertono profumi di frutta rossa, intensi sentori floreali, oltre ad erbe aromatiche del mediterraneo, come salvia e rosmarino, con un finale di cacao e liquirizia, sicuramente un vino di grande struttura con una persistenza molto lunga. All’assaggio si presenta fresco con tannini eleganti, assolutamente in equilibrio, sebbene possa ancora affinare per restituire grandi piaceri sensoriali. È un vino da abbinare a piatti di carne stufata, a formaggi di lunga stagionatura oppure, semplicemente, un vino da meditazione o da conversazione con vecchi e buoni amici.
Nerubè, Cerasuolo d’Abruzzo DOC, 13,5% vol.
Scendiamo un po’ più a sud di Teramo e ci fermiamo intorno a Vasto, Casalbordino e Monteodorisio, in provincia di Chieti. Qui i due coniugi Sebastiano Jasci e Lucia Marchesani hanno già dagli anni ’60 avviato un’azienda che nel 1978 ha convertito tutta la produzione al biologico, per essere poi certificata nel 1980. Oltre al Montepulciano d’Abruzzo e al Trebbiano d’Abruzzo, Jasci&Marchesani coltivano anche altri vitigni, tra cui Pecorino, Chardonnay, Riesling e Traminer, per restituire vini eleganti e strutturati. Abbiamo degustato un Nerubè rosé, un Cerasuolo d’Abruzzo DOC che viene prodotto da Montepulciano in purezza e che ricava il suo peculiare colore “cerasuolo”, appunto, limpido e trasparente, dalla macerazione sulle bucce per poche ore. Al naso si presenta con profumi fruttati e floreali di bosco, fragola, ribes e lampone, insieme ad una forte mineralità gessosa e ad erbe aromatiche, come origano e rosmarino, quindi un vino di una discreta complessità olfattiva e dall’intensità lunga. All’assaggio è secco, caldo nell’alcool, fresco e sapido, di corpo medio e in equilibrio. È un vino pronto, da bere con un antipasto o un primo piatto a base di pesce, ma anche con una buona pizza di qualità decisa con un pomodorino secco sott’olio, una mozzarella di bufala cosparsa da granella di pistacchio, un abbinamento ideale per l’arrivo dell’estate che, si spera, arrivi presto!
di Maddalena Nuzzi e Michele Lucivero.