Morte assistita per cittadina veneta di 78 anni: appello a presidente Zaia e precisazione della Regione Veneto

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Dichiarazioni anticipate di fine vita
Dichiarazioni anticipate di fine vita

La paziente oncologica “Gloria” di 78 anni ha richiesto l’avvio della procedura di morte assistita: è la seconda cittadina veneta dopo Stefano Gheller a ottenere il via libera per l’aiuto alla morte volontaria. Di seguito i comunicati dell’associazione Luca Coscioni e la precisazione della Regione Veneto.


“La mia azienda sanitaria ha accertato che possiedo i requisiti per accedere all’aiuto alla morte assistita. Dall’azienda sanitaria il 6 luglio i miei avvocati sono stati avvisati che dovranno effettuare nuove verifiche sulla mia condizione; abbiamo risposto con piena disponibilità chiedendo che tutto si svolgesse entro il 12 luglio. Ma a oggi nulla. Sono qui, vi aspetto. Il tempo non passa mai quando si attende, aspetto una vostra telefonata, passo il tempo a guardare fuori dalla finestra se arriva il postino con una raccomandata come la prima volta che avete effettuato le verifiche.

Se volete verificare che sia ancora capace di autodeterminarmi e di autosomministrarmi il farmaco. Il cancro purtroppo ancora c’è, quello procede ogni giorno e io sto sempre peggio. Avrei voluto che scomparisse ma invece ogni giorno sono più debole e con meno respiro, e se ritardate ancora potrei perdere la possibilità di dire basta alla sofferenza prima che la mia malattia mi porti in condizioni  cui non voglio arrivare. Chiedo ai responsabili dell’azienda sanitaria e al Presidente della Regione di fare presto. Fate presto.” Gloria

Questo il testo del messaggio inviato dalla signora “Gloria” (nome di fantasia) di 78 anni,  malata oncologica veneta, alle istituzioni locali in seguito all’improvviso stallo in cui è caduto l’iter per l’accesso all’aiuto alla morte volontaria. Un’attesa lunga otto mesi, da novembre 2022 a giugno 2023. Ora, dopo il via libera completo ottenuto il mese scorso, e la richiesta di “Gloria” del farmaco e quanto necessario per poter procedere, la donna ha ricevuto il 6 luglio una comunicazione da parte dell’azienda sanitaria sulla necessità di effettuare nuove verifiche sulla sussistenza dei requisiti, prima della consegna del farmaco e di quanto è necessario. Tuttavia, questa comunicazione non ha finora avuto seguito con l’individuazione di una data certa.

Filomena Gallo, Segretaria dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica e difensore e coordinatrice del collegio legale di difesa di “Gloria” – composto anche dagli avvocati Francesca Re, Angelo Calandrini, Rocco Berardo e Alessia Cicatelli – ha dichiarato: “L’azienda sanitaria nel confermare alla signora “Gloria” il possesso dei requisiti previsti dalla sentenza ‘Cappato’ della Consulta, aveva preannunciato che avrebbe effettuato una ulteriore verifica sulla ‘persistenza dei requisiti in epoca immediatamente precedente alla attuazione definitiva della procedura’, ma di fatto la signora Gloria ha comunicato tramite noi legali il 22 giugno il peggioramento delle sue condizioni, facendo richiesta di quanto occorre per l’aiuto alla morte volontaria. Il 30 giugno l’azienda ha chiesto una nota con l’elenco di cosa occorra da parte del medico che l’assisterà e che ritirerà quanto necessario. Il 6 luglio l’azienda sanitaria ha comunicato che avrebbero effettuato  una nuova verifica delle condizioni. Ogni giorno che passa  per Gloria significa stare peggio. Fino ad oggi abbiamo proceduto con solleciti, richieste di chiarimenti a cui è seguita dopo giorni una risposta. Oggi rispettare la volontà di Gloria che vuole concludere i suoi giorni come ha sempre vissuto, nel rispetto delle sue scelte libere, significa agire in tempi veramente brevi. Questo è anche l’obiettivo della legge regionale di iniziativa popolare che nei giorni scorsi ha visto il deposito delle firme raccolte. Tempi certi nel rispetto della persona che sceglie di scegliere”.

Il Veneto è la prima Regione d’Italia ad aver raggiunto la soglia delle firme necessaria per poter portare la proposta di legge regionale sul “suicidio assistito” in Consiglio regionale. Sono infatti oltre 7.000 i cittadini veneti che ad oggi hanno sottoscritto il testo di Liberi subito”, elaborato dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria garantendo modalità e tempistiche certe, proprio per evitare casi come quello della signora Gloria. Anche l’Emilia Romagna e l’Abruzzo hanno depositato la proposta di legge, mentre il Piemonte e il Friuli Venezia Giulia hanno raggiunto la soglia delle firme e sono prossime al deposito. Altre regioni si stanno preparando per iniziare la raccolta delle sottoscrizioni.


La direzione sanità e sociale della Regione Veneto rende noto che – come comunicato ai legali della paziente – la sanità della Regione Veneto, tramite l’Ulss di riferimento, sta percorrendo con estrema puntualità e attenzione l’iter previsto dalla normativa, consapevoli e partecipi anche del forte impatto umano sulla signora, sui familiari e sugli amici.

Nella massima tutela della privacy è possibile confermare che la procedura è stata attivata ed è stato verificato che coesistono le condizioni richieste dalla legge, di:

1- patologia irreversibile

2- grave sofferenza fisica o psicologica

3- dipendenza da trattamenti di sostegno vitale

4- capacità di prendere decisioni libere e consapevoli.

Alla signora è stato comunicato il parere favorevole, precisando comunque che nell’immediatezza dell’evento sarebbe stata oggetto di rivalutazione, per garantire la conciliazione dell’esigibilità del diritto con il rigoroso rispetto della normativa. Per questo verrà rivista a domicilio nelle prossime giornate e, effettuata quest‘ultima verifica, potrà essere dato il nulla osta alla consegna del farmaco e altro materiale, già predisposti.