Quarantanove quesiti: così la Commissione di inchiesta presieduta dall’on. vicentino Pierantonio Zanettin vuole fare chiarezza sulla morte dell’ex capo della comunicazione di
Monte dei Paschi di Siena, David Rossi. «C’è la volontà di fare luce sui coni d’ombra rimasti inesplorati in precedenti inchieste», ha spiegato Zanettin con il generale di brigata Riccardo Sciuto, comandante del Racis, e il comandante dei carabinieri del Ros Pasquale Angelosanto. Entrambi sono intervenuti alla conferenza stampa sulle perizie a loro affidate dalla Commissione e riassunte in 49 quesiti per le investigazioni scientifiche. Tra le domande, anche quella del direttore di ViPiù Giovanni Coviello. (di seguito il video della seduta)
Le perizie della Commissione
L’obiettivo delle perizie è quello di capire cos’è veramente successo a David Rossi il 6 marzo del 2013. Quella sera venne ritrovato a terra in fil di vita dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio a Rocca Salimbeni, sede di Mps. «Chiederemo di valutare sia l’ipotesi defenestrazione sia il suicidio. E saranno i tecnici a valutare se una soluzione è più verosimile dell’altra», ha assicurato Zanettin.
«In quanto Commissione – ha proseguito – abbiamo espresso perplessità su una serie di aspetti», e per questo si è reso necessario l’aiuto dei corpi speciali dei carabinieri: Racis e Ros. Le due archiviazioni disposte dalla magistratura di Siena hanno definito «suicidio» la morte del top manager, mentre la famiglia di Rossi ritiene sia stato omicidio. Al vaglio della Commissione c’è infatti il video che riprende la caduta di Rossi e i venti minuti di agonia precedenti ai soccorsi. Immagini nelle quali sembrano esserci altre persone nei pressi del manager che non prestano aiuto.
La ricostruzione dell’incidente
Per sviluppare le ipotesi investigative un software sarà in grado di simulare la caduta di un corpo nel vuoto con un manichino antropomorfo. Tecniche che si aggiungono al laser scanner 3D e ai tabulati telefonici acquisiti. Il comandante del Racis Riccardo Sciuto ha spiegato che per simulare la caduta si userà un sistema «un software in grado di simulare la caduta del corpo nel vuoto».
«Torneremo sulla scena dei fatti – ha aggiunto – useremo un laser scanner 3D in grado di ricostruire la scena del crimine e poi verranno inserite anche una serie di informazioni tra cui dati antropomorfi legati a David Rossi». I risultati di queste ricerche potrebbero arrivare tra i 3 e i 6 mesi. Il Ros, il reparto operativo speciale dei carabinieri, si occuperà invece di raccogliere una serie di accertamenti su tutti i tabulati e le utenze telefoniche dei soggetti che, in un modo o nell’altro, abbiano avuto a che fare con la morte dell’ex capo della comunicazione di Monte Paschi.
Tra le domande dei giornalisti, una arriva proprio dal direttore di ViPiù Giovanni Coviello. Dopo tutti i depistaggi in cui la vicenda sembra essere invischiata, Coviello chiede come potrà anche il corpo dei carabinieri essere immune da queste pressioni. «Se abbiamo affidato a questi reparti speciali un compito così delicato – ha risposto Zanettin – è perché abbiamo la massima fiducia nei nostri interlocutori. Sarà il massimo che potremo ottenere da questa vicenda».