Morte Laila El Harim, Rifondazione Comunista: “sicurezza sul lavoro doveva essere priorità PNRR”

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Laila El Harim morta sul lavoro Modena
Laila El Harim morta sul lavoro Modena

“Un’altra lavoratrice è stata uccisa sul luogo di lavoro. Laila El Harim, operaia di 41 anni, è rimasta uccisa in una morte orrenda tra gli ingranaggi di un macchinario in un’azienda di packaging in provincia di Modena. Lascia una figlia di quattro anni e un compagno. Questa è la realtà di una strage continua. Quella che colpisce i figli e le figlie della classe operaia è una strage cui ormai sembra impossibile porre fine, su cui ogni tanto si accende qualche attenzione, ma che poi viene derubricata a tragica fatalità. Sentiamo persino la fatica di scriverne tanta è la frustrazione per il crudele ripetersi di queste tragedie intollerabili” affermano in una nota Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile lavoro del Partito della Rifondazione Comunista a proposito dell’incidente sul lavoro alla Bombonette di Camposanto in cui ha perso la vita Laila El Harim, 40enne italiana di origini marocchine.

“Lo facciamo perché, come con la mafia, il silenzio farebbe il gioco di un capitalismo che vuole continuare ad anteporre il profitto alla vita delle persone; non investe in dispositivi di sicurezza o addirittura neutralizza quelli esistenti per aumentare i ritmi e lo sfruttamento.
Lo facciamo perché tanta è la rabbia contro questo e i governi colpevoli moralmente di questi omicidi che hanno erogato e continuano a erogare miliardi alle imprese senza vincoli sull’occupazione, la sicurezza, i diritti, l’ambiente. Lo facciamo indignati perché di fronte alla mancanza di controlli da parte dello Stato e a una precarietà che priva lavoratrici e lavoratori di potere contrattuale, la sicurezza sul lavoro doveva essere una priorità del PNRR. La nostra solidarietà e vicinanza ai familiari della lavoratrice uccisa – conclude la nota -e alle compagne e compagni di lavoro”.