Sabato 12 ottobre, un tragico incidente sul lavoro ha spezzato la vita di Giuseppe Tagliapietra, un giovane operaio di soli 29 anni, presso il magazzino della TecnoMat di Altavilla Vicentina. Giuseppe è stato travolto da un carico pesante intorno alle ore 11 e, nonostante i tentativi di soccorso, è deceduto in ospedale poco dopo. Questo dramma rappresenta l’ennesima testimonianza delle condizioni precarie e pericolose che molti lavoratori affrontano quotidianamente, in un sistema economico che, secondo il Partito della Rifondazione Comunista di Vicenza, “spreme senza ritegno fino all’osso le giovani vite delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Una tragedia evitabile?
Il partito ha fortemente criticato la decisione della TecnoMat di chiudere il magazzino al pubblico solo quattro ore dopo l’incidente, giudicando tale scelta indecente. La Rifondazione Comunista, in una nota, ha espresso totale solidarietà alla famiglia di Giuseppe, ribadendo la necessità di introdurre una legge sull’omicidio sul lavoro, misura che è stata oggetto di una raccolta firme nei mesi scorsi per una proposta di legge di iniziativa popolare.
Dati allarmanti sulle morti sul lavoro
L’incidente che ha coinvolto Giuseppe Tagliapietra non è purtroppo un caso isolato. I dati relativi agli infortuni e alle morti sul lavoro in Italia continuano a destare preoccupazione. Secondo l’Inail, nei primi otto mesi del 2024 le denunce di infortunio sono aumentate, raggiungendo quota 386.554 (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2023). Di particolare rilievo è l’incremento degli incidenti “in itinere”, ossia durante il tragitto casa-lavoro. I casi mortali registrati nello stesso periodo sono stati 680, con un aumento del 3,5% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, questi numeri non includono le morti dei lavoratori autonomi, degli agricoltori e di coloro che lavorano in nero, rendendo la situazione ancora più drammatica.
Nel Veneto, dall’inizio del 2024, sono 75 i morti sul lavoro, di cui 56 nei luoghi di lavoro stessi. La provincia di Vicenza ha già registrato 10 vittime, risultando la seconda provincia più colpita in Veneto, dietro a Verona che ne conta 13.
La risposta di Rifondazione Comunista
In risposta a questa ennesima tragedia, il Partito della Rifondazione Comunista di Vicenza ha annunciato un presidio-volantinaggio per lunedì pomeriggio nei pressi del magazzino della TecnoMat di Altavilla Vicentina. Il partito invita tutti i cittadini e i lavoratori a mobilitarsi per chiedere misure concrete e immediate per fermare il continuo stillicidio di morti sul lavoro, ribadendo che “la morte sul lavoro non è una tragica fatalità, ma il segnale opprimente di un sistema economico malato”.